Una «casa» nel nome del Papa
Nonsolo la targa marmorea in aula Giulio Cesare a ricordare la storica visita di Benedetto XVI in Campidoglio. Il Comune ha voluto fare ancora di più e dare forma concreta al senso e alla collaborazione tra Roma e il suo vescovo. Verrà così intitolato a Benedetto XVI il nuovo polo di accoglienza e di formazione dedicato agli adolescenti disagiati e in difficoltà, che l'amministrazione capitolina ha deciso di costruire. Nel complesso che sorgerà in via dell'Inviolatella Borghese, zona Cassia, saranno realizzate strutture e attività per la prevenzione e formazione dei ragazzi. Nel particolare, intorno alla casa famiglia per minori in difficoltà, si articoleranno corsi di formazione professionale, attività sportive, educative con attenzione al territorio. A sancire questo ulteriore «patto di solidarietà» la pergamena che il sindaco Alemanno ha donato ieri al Santo Padre durante la prima visita ufficiale di un pontefice dopo 11 anni. «A ricordo della storica visita del Santo Padre in Campidoglio, il Comune di Roma intitola a Benedetto XVI il centro di Via dell'Inviolatella Borghese nel quale verrà realizzato un polo specializzato per la formazione e il recupero della gioventù disagiata e dei ragazzi rom». Un gesto simbolico con il quale l'Amministrazione comunale intende «testimoniare al Papa - riferisce la nota del Campidoglio - la propria attenzione all'educazione e alla formazione delle giovani generazioni per fare di Roma la capitale della vita, della solidarietà e della speranza». Tre parole, «vita, solidarietà e speranza» che devono coniugarsi con il diritto di coltivare liberamente le proprie credenze spirituali e religiose. «Abbiamo lanciato l'idea di creare a Roma un grande osservatorio per difendere la libertà di religione - spiega Alemanno -. Potrà raccogliere le denunce di tutti i crimini fatti nel mondo contro i diritti religiosi, perché la fede è un diritto da rispettare. L'osservatorio sarà composto da un comitato che rappresenterà tutte le religioni».