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"Ho visto i fari e la mia amica volare"

Valentina seduta sul marciapiede dove lei e l'amica stavano per mettere piede prima dell'incidente

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«Ho visto i fari sbucare dal nulla, mi sono voltata verso la mia amica, ma Irene non era più accanto a me, era volata via, scaraventata a otto metri di distanza da quell'auto scura che era apparsa all'improvviso quando eravamo già dall'altra parte della strada. È un miracolo se non ha preso anche me». È un'immagine che la sta perseguitando dall'alba di sabato quella che riferisce Valentina, 25 anni a maggio, l'amica del cuore di Irene Morabito, la studentessa di 21 anni di Scienze della Comunicazione in fin di vita al San Camillo, dopo essere stata investita da un'auto pirata che non si è fermata dopo averla centrata, su lungotevere dei Cenci, all'altezza della Sinagoga. Ieri pomeriggio Valentina è tornata sul punto esatto dell'incidente, più o meno all'altezza della fermata dei due bus notturni che passano su Lungotevere, «l'8 e il 10» spiega la ragazza, rimasta, per ora, purtroppo l'unica testimone oculare del terribile incidente, che ha ridotto in fin di vita la sua amica. E senza altri indizi forniti da chi ha visto l'incidente, il pirata della strada potrebbe farla franca. Valentina non ha saputo fornire nessun particolare utile alla sua identificazione. «Posso solo dire che si tratta di una macchina scura» racconta la ragazza, seduta sullo stesso marciapiede che lei e Irene stavano per raggiungere un attimo prima che quella macchina piombasse su lungotevere, «come apparsa dal nulla» sfrecciando a tutta velocità. «Sarà andata almeno a 120 all'ora» spiega la ragazza che ricorda cosa accadde la notte tra venerdì e sabato, verso le 3.30. «Avevamo trascorso una bella serata al Ghetto in compagnia dei nostri amici, un gruppo affiatato di 10-15 persone che si conoscono fin da bambini, con cui ci vediamo tutti i venerdì sera, l'unica sera in cui si esce perché studiamo e lavoriamo tutti - inizia il racconto Valentina - Io e Irene avevamo parcheggiato la macchina a via Arenula. Flavio, invece, (l'amico del cuore di Valentina, ndr) sul lungotevere, poco prima del punto dove è stata travolta Irene». Le loro borse era rimaste su quest'auto. «Così, quando ho chiesto a Irene se volevamo restare ancora fuori - continua Valentina - mi ha risposto "no, andiamo a casa che c'ho voglia di un cornetto caldo del maritozzaro" un locale alla stazione di Trastevere che ci resta di strada, lei abita in zona Marconi con la famiglia». Le ragazze vanno a riprendersi le borse. «Abbiamo attraversato la strada una prima volta per andare a riprendercele - prosegue Valentina -. Poi abbiamo di nuovo attraversato per andare a riprendere la nostra macchina a via Arenula». Prima però si accertano che non arrivi nessuno. «Abbiamo guardato bene la strada» precisa la ragazza «ed eravamo perfettamente sobrie» risponde, anche un po' risentita, alla domanda se avessero bevuto. Mancava un pelo, ed entrambe avrebbero messo il piede sul marciapiede. «Irene era alla mia sinistra - racconta il momento drammatico - e tutte e due avevamo lo sguardo rivolto a destra, per continuare a tenere d'occhio la strada. In genere ci teniamo per mano quando attraversiamo, per proteggerci, ma questa volta lei era per conto suo, di poco arretrata rispetto a me. Eravamo ormai dall'altra parte, quasi approdate sul marciapiede, quando mi sono girata verso Irene, che era alla mia sinistra, ma con la coda dell'occhio a destra mi trovo già i fari addosso, istintivamente mi scanso, mi rigiro un'altra volta e lei non c'era più, era a otto metri più avanti, scaraventata a terra da quell'auto scura che aveva risparmiato me e preso lei, che ora giaceva in un lago di sangue». Valentina inizia a correre verso l'amica. «E intanto gridavo "fermate, fermate"» ma la macchina ha proseguito la corsa senza nemmeno rallentare «non ho sentito nessuna frenata ma quell'auto non può non essersi accorta del gran botto». Flavio e altre due ragazze, che stavano nell'auto parcheggiata sentono il botto «e pensano ad un incidente di un motorino»: ma purtroppo non hanno visto nulla. Al comando dei vigili urbani del I Gruppo, stanno facendo l'impossibile per risolvere il caso, ma non si è presentato ancora nessun testimone. E nessuno avrebbe sporto denuncia per auto in sosta danneggiate dalla folle corsa dell'auto che avrebbe zigzagato su lungotevere finendo per colpire anche un semaforo di Ponte Mazzini. Per ora solo chiacchiere. Certo invece è che si stanno visionano le telecamere anche quelle dei privati.

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