«Città a pezzi, mai più cretini al comando»
L'innodi Mameli cantato da anziani e bambini non è stata l'unica sorpresa della manifestazione promossa dal neo gruppo capitolino «Amore per Roma» per la sua presentazione ufficiale alla cittadinanza. Ieri mattina al cinema Adriano quasi mille persone hanno salutato Gilberto Casciani (ex capogruppo capitolino dell'Italia dei Valori) e il collega capitolino Francesco Maria Orsi. Un appuntamento importante, per sancire definitivamente quello che il sindaco Alemanno ha definito, proprio dal palco dell'Adriano, «un patto con Casciani per la politica del fare». E c'è molto da fare nella Capitale. «Quando sotto campagna elettorale criticavo i 15 anni di amministrazione del centrosinistra pensavo anche di esagerare un pò. Poi però quando sono entrato in Campidoglio sono rimasto stupito da quello che ci hanno lasciato: un Comune ridotto ai minimi termini». Buche, verde pubblico, aziende sull'orlo della bancarotta, emergenza casa. «Abbiamo trovato l'Ama con 700 milioni di euro di debiti ed è l'unica municipalizzata d'Europa che usa ancora scope di sagina per pulire le strade, le case popolari consegnate a novembre nascevano da una delibera del 1988, quando a Roma servono subito almeno 30 mila alloggi per evitare la guerra sociale. È caduto un velo che ha coperto questa città per 15 anni - attacca il sindaco - noi ora vogliamo la verità e vogliamo ricostruire pezzo per pezzo la città. Conosco Casciani da 15 anni e nella nostra svolta, lui poteva e doveva farne parte». I punti fondamentali di Amore per Roma vengono spiegati poi dallo stesso Casciani. «Il piano regolatore della sicurezza, l'occupazione programmatica per i giovani, la politica della casa, iniziative a favore del miglioramento dell'ambiente. La nostra è una scelta di cuore - dice Casciani - nata per chi vuole impegnarsi a favore della gente». Un passaggio poi sugli ex alleati, Casciani dice: «Vergogna Franceschini, Marrazzo, Veltroni». Franceschini, «per aver proposto un assegno di disoccupazione quando il compito della politica è trovare un lavoro ai giovani, non dargli un assegno di disoccupazione»; Marrazzo, «per aver chiuso il San Giacomo», e Veltroni, «che ha incantato il 63% dei romani, me compreso, e li ha traditi dopo un anno e mezzo abbandonando la città».