Ma le imprese gestite dalle donne resistono meglio
Ecrescono più della media nazionale a riprova che l'imprenditoria femminile, nella capitale e in provincia, è solida e strutturata. Con 94 mila e 586 imprese registrate, Roma e il suo hinterland è la patria delle imprese con titolare donna. Un andamento fotografato da una ricerca della Camera di Commercio di Roma e dal Bic Lazio che conferma la particolare vivacità del tessuto imprenditoriale femminile romano. I dati, allora. Nel biennio giugno 2006-giugno 2008, la variazione percentuale dello stock delle imprese in rosa registrate è stata pari a +7,5%, ossia 6.599 aziende nate in soli 24 mesi: di gran lunga superiore al dato nazionale, +1%. In ambito provinciale le imprese femminili risultano crescere di più nel comune di Roma mentre l'incremento più basso si riscontra nel litorale settentrionale. A conferma poi della solidità del tessuto imprenditoriale femminile, dalla ricerca emerge un altro dato importante: le società di capitale in "rosa" aumentano a Roma nel biennio considerato del 21%, cioé 5.156 unità, contro l'11% in più delle altre società di capitali a livello nazionale. Le imprese individuali e le società di persone crescono, invece, in misura molto più contenuta, rispettivamente dell'1,9% e dell'1,1%. Quanto ai settori maggiormente rappresentativi, le imprese femminili risultano concentrate in prevalenza nel settore dei servizi, staccando di gran lunga i settori industria e agricoltura. «Le donne hanno una concezione e un modo diverso di affrontare le cose, la concretezza è l'elemento che le caratterizza maggiormente, per questo non bisogna ignorarle», è stato il commento del presidente del Bic Lazio Enrico D'Agostino, mentre per il presidente facente funzioni della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti «sarebbe bello, visto che in molti si stanno occupando del futuro della Camera, che ci fosse un 'pattò per favorire la presenza di donne imprenditrici all'interno della giunta».