«Il reddito minimo un esempio per il Paese»
Ilgiorno dopo l'approvazione in consiglio della legge regionale sul reddito minimo l'assessore al lavoro Alessandra Tibaldi presenta ufficialmente quella che lei stessa definisce «una legge che potrebbe fare da apripista per la legislazione nazionale e che assicura un reddito minimo garantito di 530 euro al mese per circa 4 mila cittadini del Lazio senza lavoro». La nuova legge si rivolge ai disoccupati, agli inoccupati ed ai precari che siano residenti nel Lazio da almeno 24 mesi dalla presentazione della domanda, iscritti alle liste di collocamento dei Centri per l'impiego. Attualmente a beneficiarne saranno circa poche migliaia di cittadini su un totale, stimato, di circa 200 mila precari. Ma secondo l'assessore regionale al bilancio Luigi Nieri «i finanziamenti messi in campo dalla regione potrebbero aumentare, visto tra l'altro che per il 2009 le risorse sono già state raddoppiate». Una rassicurazione non da poco per il sindaco Alemanno per il quale «il principio del provvedimento è giusto, l'importante è che venga finanziato in maniera adeguata». Parla, invece, di «ottimo provvedimento» senza alcuna riserva il presidente della Provincia Nicola Zingaretti: «Il reddito di cittadinanza è un ottimo provvedimento che ha una grande valenza anche perché, come vediamo, siamo in presenza di una crisi economica e sociale drammatica». Positivo anche il commento di Guido Milana, presidente del Consiglio Regionale del Lazio: «Sul reddito minimo garantito la Regione Lazio è la prima ad aver approvato una legge così articolata, importante non solo per il sostegno che rende alle fasce più deboli della popolazione, ma anche perché rimette in moto i consumi».