Distrugge la vettura della Municipale con una mazza
Francesca Mariani «Ormai siamo al paradosso, prima chiede se tre vigilesse sono armate, poi prende una mazza e sfonda l'auto della Polizia Municipale. Tutto per evitare una multa da 800 euro e il sequestro del veicolo perché senza revisione». Ecco cosa è accaduto ieri pomeriggio in centro storico durante un posto di blocco effettuato dai vigili urbani. Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sulpm, ha affermato che «domani (oggi ndr) manifesteremo davanti al Senato per sollecitare la riforma della Polizia Locale, non è possibile che non venga riconosciuto il rischio di chi fa il nostro lavoro. Se dobbiamo mantenere l'ordine e fare sicurezza: da quella stradale al controllo dei campi nomadi o degli autobus o più in generale dei quartieri e difendere i cittadini è imperativo che venga modificato lo status giuridico dei vigili urbani, non più impiegati in divisa, ma veri e propri poliziotti locali». Per quanto riguarda l'aggressione ai danni delle tre vigilesse, l'episodio è avvenuto dopo che gli agenti della Polizia Municipale avevano inziato a fare una serie di contestazioni al conducente di un furgoncino, un operaio italiano di 50 anni, fermato a piazza Santa Maria Maggiore. Non appena l'uomo ha capito che l'ammontare delle sanzioni era di circa 800 euro, si è avvicinato alle vigilesse chiedendogli se erano armate. Alla risposta negativa, l'operaio ha reagito andando nel furgone per impugnare una mazza di ferro, con la quale ha inziato a distruggere la vettura della Municipale. Le tre vigilesse, spaventate, hanno immediatamente avvertito i carabinieri, che grazie alla descrizione del mezzo, alla targa e ai dati anagrafici dell'operaio sono riusciti nell'arco di pochi minuti a rintracciarlo e ad arrestarlo per l'aggressione. «La Polizia Municipale di Roma e di tutta Italia è costretta a scendere in piazza con un presidio contemporaneo davanti al Senato e ad Arcore per poter essere messa in condizione di essere impiegata seriamente per la sicurezza dei cittadini - ha proseguito Alessandro Marchetti - con un presidio di circa 300 vigili urbani provenienti da Roma, da Lazio, dalla Campania, dalla Calabria, dalla Puglia, dall'Umbria, dall'Abruzzo e dalla Toscana». E ancora: «Oggi abbiamo le mani legate - ha concluso Marchetti - da una legge inadeguata ai tempi che ci considera impiegati in divisa e ci limita le qualifiche di polizia, quasi a volerci impedire di arrestare ladri e delinquenti. Occorre dunque che il Parlamento acceleri la riforma della Polizia Locale, in discussione nella I Commissione Affari Istituzionali del Senato, senza la quale tutti i decreti sicurezza del Governo che attribuiscono poteri ai Sindaci saranno solo carta straccia».