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Corona-caos, cosa cambia per la Roma

Paulo Fonseca in attesa

Alessandro Austini
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Adesso tocca agli altri. La Roma ha qualche giorno in più per riposarsi e ricaricare le batterie in vista della trasferta in casa del Siviglia per l'andata degli ottavi di Europa League, prossimo appuntamento dei giallorossi dopo l'ufficialità del rinvio della gara con la Sampdoria.  L'emergenza Coronavirus ha stravolto inevitabilmente anche i programmi di Fonseca. Cosa cambia di fatto? Per ora le certezze sono: nessuna gara del weekend, giovedì 12 alle 18.55 la partita in Spagna con lo stadio Ramón Sánchez Pizjuán aperto al pubblico (al momento anche ai romanisti, ma si attendono conferme), poi la Sampdoria domenica 15 alle 20.45 a porte chiuse, quindi Olimpico di nuovo vuoto giovedì 19 alle 21 per il ritorno di coppa contro la squadra di Monchi. Che eviterà i fischi dei tifosi nel suo vecchio stadio. Così come Ranieri non potrà raccogliere gli applausi dei romanisti. Scontati, come gli insulti al diesse spagnolo. In sostanza, se da una parte la Roma può beneficiare di un turno di riposo in campionato, dall'altro si accinge a giocare la cruciale doppia sfida europea nelle peggiori condizioni possibili: prima dentro uno stadio che spingerà il Siviglia, poi nell'Olimpico gelido e deserto. Al momento in Italia e nel mondo ci sono problemi ben più gravi da risolvere, ma la regolarità sportiva è finita in quarantena. Per cause di forza maggiore.

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