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Pastore, un fantasma da 13 milioni l'anno. Sarà rescissione?

Javier Pastore all'allenamento del 10 febbraio

Un problema cronico all'anca non gli permette di rientrare

Alessandro Austini
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Tredici milioni l'anno moltiplicati per cinque stagioni, totale circa 65 milioni di euro. Per avere in cambio cosa? Praticamente il nulla. Ormai si può dire: Javier Pastore è uno degli acquisti riusciti peggio nella storia della Roma, un investimento fatto dall'ex diesse Monchi che non sta ripagando le attese. Anzi, sta diventando un vero e proprio fardello per il presente e il futuro. Ricapitolando, l'argentino è stato acquistato nell'estate 2018 dal Psg per 24,6 milioni di euro, ai quali va aggiunto un milione di euro pagato all'agente come commissione. La quota di ammortamento annuo del cartellino - alla quale si somma anche il rateo della commissione al procuratore - è quindi di 5,1 milioni a stagione. Oltre a questo costo si deve considerare lo stipendio lordo del Flaco, uno dei più alti della squadra e dell'intera Serie A, pari a circa 8 milioni di euro (dato stimato e non ufficiale) più premi. Ecco come si arriva ai 13 milioni - arrotondati al ribasso - che ogni anno pesano nel bilancio giallorosso per avere un giocatore che è diventato quasi un fantasma. Ed è quasi impossibile rivenderlo, col suo contratto garantito fino al 2023. Pastore non è stato convocato neppure per la gara in casa dell'Atalanta, a causa del persistere di un dolore all'anca. L'infortunio del fantasista è cronico e non gli consente di allenarsi per più di due giorni senza poi doversi fermare. Il fastidio non è scomparso neppure dopo che l'edema osseo - infortunio non molto comune tra i calciatori - sembrava essersi finalmente riassorbito, tanto che il Flaco ha giocato i minuti finali del derby. Salvo poi risparire. Se nelle ultime due gare era andato almeno in panchina, stavolta neppure viaggia con i compagni a Bergamo. L'ultima partita da titolare è del 10 novembre a Parma. In tutto ha messo insieme 13 presenze stagionali, di cui otto dal primo minuto, raggiungendo però appena 725 minuti trascorsi in campo. Da quando è arrivato alla Roma il conteggio delle gare giocate arriva appena a 30, sette in meno di quante ne aveva messe insieme nell'ultimo anno in Francia. Quindi no, Pastore non è arrivato "rotto" pur avendo avuto diversi problemi muscolari in passato. La sparizione totale è iniziata nella Capitale. Ed è solo uno dei tanti casi misteriosi di una squadra che andrebbe studiata. Perché ad oggi una spiegazione non c'è. E adesso l'unica via per separarsi da Pastore sembra quella della rescissione contrattuale.

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