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Migranti, la maxi truffa. FdI e Lega portano il caso in Parlamento

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Giulia Sorrentino
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Dopo l’esclusiva del Tempo sul caos migranti in Calabria, il caso arriva in Parlamento: sia la Lega che Fratelli d’Italia, infatti, hanno deciso di presentare un’interrogazione dopo che la Corte dei Conti ha condannato la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, per un affare spacciato come accoglienza di extracomunitari che, dal 2006 al 2015, ha fruttato ai paladini delle frontiere aperte ben 35 milioni. Si sa bene, infatti, cosa si cela sotto la parola inclusione tanto cara alla sinistra. Si nasconde un sistema di truffe e false fatturazioni. Quel sistema che si regge sul business e non sulla volontà di dare una seconda vita a chi viene nel nostro Paese. La Confederazione è ritenuta corresponsabile delle gravi condotte messe in atto da associazioni e imprenditori locali «in quanto firmataria delle convenzioni con la Prefettura che poi ha subappaltato alla Fraternita di Misericordia di Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese, per la gestione di alcuni centri per richiedenti asilo e per l’identificazione ed espulsione». La Corte ha rilevato una grave colpa della Confederazione «tanto più significativa ove si consideri che la spesa di denaro pubblico, in specie quando è volto alla cura e gestione dei migranti, soggetti per definizione fragili, impone un accentuato rigore che nel caso di specie è mancato».

 

 

 

Motivo per cui l’ha condannata a risarcire oltre 10 milioni di euro al ministero dell’Interno. A parlarcene è l’Onorevole di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli: «Questa vicenda ci ricorda, ancora una volta, come i migranti per alcuni siano un business altamente lucrativo. Altro che solidarietà, si tratta di un vero e proprio sfruttamento che conferma come il rigore del Governo Meloni sia stato essenziale per porre fine a pratiche raccapriccianti. Fratelli d’Italia tiene alta l’attenzione con un’interrogazione che presentiamo al ministro Piantedosi». E sottolinea come il caso del partito islamico di Monfalcone sia un fenomeno tutt’altro che da sottovalutare: «A Monfalcone abbiamo la dimostrazione di come la cittadinanza non faccia l’integrazione ma anzi l’integrazione effettiva sia l’unico metro per avere diritti ma anche doveri che non mi sembrano chiari per chi oggi si candida in una lista islamica e compie azioni incompatibili con la nostra democrazia». Anche dalla Lega, che da sempre fa del contrasto all’immigrazione irregolare una battaglia di primo piano, una reazione durissima con l’intenzione di presentare subito un’interrogazione parlamentare.

 

 

A parlarne è il sottosegretario Claudio Durigon che sottolinea come «quanto emerge dall’indagine della Corte dei Conti in Calabria, e meritoriamente evidenziato dalle pagine de Il Tempo, è un’ulteriore dimostrazione della necessità di trasparenza in un settore, quello dei servizi per l’accoglienza dei migranti, che per troppi anni ha visto il proliferare di pratiche sbagliate, corruttive e penalmente rilevanti. Quello che emerge è un quadro complessivo particolarmente prepante, con ino c c uquietanti "patti" tra soggetti diversi operanti sul territorio. È anche per questo che la Lega continua a battersi per una immigrazione sostenibile, mirata e calibrata sulla capacità di inserimento lavorativo. Solo il lavoro può infatti garantire un’accettazione della nostra cultura e dei nostri valori. Per il resto, come dimostra la vicenda del comune di Riace, nessuna deroga è immaginabile nei confronti dei principi di buon andamento, sui quali si basa il nostro Stato di diritto». E anche sulla questione Monfalcone invita all’unione: «Auspico che tutte le forze politiche sostengano senza sé e senza la decisione del Consiglio di Stato e i provvedimenti del Prefetto. Nessun cedimento è ammissibile, tanto meno in presenza di minacce rilevanti nei confronti dell'ordine pubblico e dell'intera comunità residente».

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