
Conte e l'abbraccio col Pd Boccia senza Schlein: "Siamo noi l'alternativa"

Il Pd in piazza c’è, ma anche no. Una scelta perfettamente in linea con la strategia del Nazareno, Amleto allo stato puro. Il partito "double face", con un risvolto che vota per il riarmo a Strasburgo all’inizio della settimana, e l’altro che passa il weekend tra un presidio pacifista e l’altro. Così anche al "pride" di Giuseppe Conte: Elly Schlein resta a casa, ma in compenso manda mezzo partito a confondersi tra la fiumana di militanti 5 Stelle (100 mila partecipanti rilanciano gli organizzatori) nella parata romana partita dall’Esquilino e giunta ai Fori Imperiali.

M5s in piazza a Roma, l'abbraccio Boccia-Conte che imbarazza Schlein
L’immagine simbolo diventa il lungo inseguimento del capogruppo dem Francesco Boccia per strappare un abbraccio con il padrone di casa, un incontro che scioglie le tensioni dell’ultima settimana. Giuseppe Conte apprezza la presenza della folta delegazione che Elly Schlein ha mandato in visita, segno tangibile di un dialogo che può continuare. Alle condizioni poste dall’ex presidente del consiglio: no all’Europa di Ursula von der Leyen, nessuna concessione al piano del riarmo.
Non ci sono bandiere del Pd a mischiarsi con gli stemmi di casa, ma tantissime facce amiche. Oltre al capogruppo in Senato, pugliese come Conte, Susanna Camusso, Marco Furfaro, Igor Taruffi,Emiliano Fossi, Sandro Ruotolo, Antonio Misiani, Annalisa Corrado. Insomma tutti fedelissimi della segretaria dem, che lungo il tragitto si scambiano effusioni anche con Roberto Fico. La delegazione si imbatte comunque in una contestazione, quando l’editorialista Barbara Spinelli, figlia di Altiero, gli rimprovera dal palco il recente voto favorevole al riarmo. Se una parte del Pd è corsa in piazza per acclamare l’avvocato di Volturara Appula, un’altra parte, quella dei riformisti, è rimasta a distanza di sicurezza, ingrugnita (e silente) per la mezza partecipazione decisa dal Nazareno.
Una volta raggiunto il palco ai Fori Imperiali, il M5S ha potuto mostrare e dare la parola ai tanti amici pronti a sostenere il braccio di ferro del leader. C’è il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, osannato dalla folla, il padre comboniano Alex Zanotelli che invita al boicottaggio contro Israele, lo storico Alessandro Barbero, il Premio Nobel Giorgio Parisi. E poi Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, in versione sparring partner: «Nessuno può cancellarvi, Calenda vergognati». A Fratoianni arriva il rimbrotto della piazza: «Vendi la Tesla», gli urlano.

Da Roccaraso alla politica, la tiktoker di Conte allo scoperto: "Voglio candidarmi"
Il leader di Azione, insieme alla premier Giorgia Meloni, e al ministro della difesa Guido Crosetto, è tra i bersagli polemici preferiti dalle migliaia di manifestanti in maglietta gialla.
Tra la folla festante la tik toker Rita De Crescenzo, quella di Roccaraso. «Sì, sto pensando di fare qualcosina in politica» annuncia l’influencer, amica di Maria Rosaria Boccia. Poi arriva il momento clou, sale sul palco, presentato da Paola Taverna, l’eroe della giornata, Giuseppe Conte. «Grazie a chi non è del M5s ed è in piazza con noi», ha esordito. «Oggi si rompe la luna di miele di Meloni. Costruiamo l’alternativa e il primo punto è il no al riarmo», ha proseguito. Guarda caso la sua piattaforma. Tradotto: io faccio la linea politica, il Pd di Elly Schlein mi segua docilmente. Magari mettendo a tacere le correnti di minoranza. Una stoccata manda in estasi i militanti pro Pal: «Netanyahu è amico di Matteo Salvini. Non in mio nome. Quando si tratta di Gaza, la premier si gira dall'altra parte». Ad infierire sul Pd ci pensa l’ex ministro verde Alfonso Pecoraro Scanio ora in orbita 5 stelle: «Ai Fori imperiali almeno il doppio delle persone che erano in piazza del Popolo».

Conte e la tiktoker, la foto (fatta con l'Intelligenza artificiale...) manda in tilt i 5Stelle
Un finale di giornata perfetto, il leader M5S scandisce il programma, Elly Schlein da casa prende appunti. Il Pd non porta le bandiere ma in compenso incassa tanti abbracci e qualche fischio. E nel dubbio resta a metà strada: tra i Fori Imperiali e Strasburgo. Poi si vedrà.
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