
Bufera su Conte e gli ebrei, Pacifici: "L'attacco più infame dal Dopoguerra"

«Ritengo le parole pronunciate da Giuseppe Conte il più infame attacco perpetrato, dal Dopoguerra ad oggi, da un esponente politico italiano nei confronti degli ebrei nati in Italia». Riccardo Pacifici, già presidente della comunità ebraica romana, attuale vice presidente della European Jewish Association, non nasconde un incandescente combinato congiunto di rabbia, delusione, dolore e, perché no, anche paura per quelle che potranno essere le conseguenze di una simile presa di posizione.
Pacifici, ha visto il video di Giuseppe Conte?
«Come potrei non averlo visto. Avrei molto da dire e lo vorrei dire anche senza troppi peli sulla lingua, lasciando il politicamente corretto da una parte. Se Giuseppe Conte annuncerà di rinunciare all'immunità parlamentare, io sono pronto a sbottonarmi ulteriormente in certe mie dichiarazioni. Lui può dire ciò che vuole, ha l'ombrello dell’immunità e, al tempo stesso, può querelare gli altri. Così è troppo facile. Servono, mi passi il termine, regole d’ingaggio diverse».

"Israele criminale". Il video di Conte scatena la bufera. Malan: "Gravissimo"
Chiuda gli occhi e faccia un bel respiro. Cosa prova?
«Rappresentare la Repubblica Italiana comporta una serie di gratifiche importanti, ma, al tempo stesso, dovrebbe esserci un senso di responsabilità elevato. Quelle parole non sono state pronunciate da una persona qualunque, durante una manifestazione Pro Pal. Qui l’ex Presidente del Consiglio ha puntato il dito contro tutti gli ebrei italiani. Colpevoli, secondo la sua grottesca visione del mondo, delle azioni politiche di Israele. O meglio, chi non si dissocia è colpevole, secondo Conte, di genocidio. Mi paiono accuse molto, molto gravi».
Sono parole che sottintendono un sentimento antisemita?
«Assolutamente sì. Credo sia indispensabile far notare all'ex Presidente del Consiglio che ha profondamente offeso un’intera comunità. Lui, quando era in carica, è venuto nella nostra sinagoga, ha indossato la kippah. È consapevole di cosa è successo, in Israele, il 7 ottobre? Sa quante famiglie sono state devastate?».

"Video vergognoso su Israele, intollerabile antisemitismo”. Gasparri demolisce Conte
Cosa risponde a chi accusa Israele di non essere una vera democrazia?
«Rispondono che dovrebbero studiare di più. Israele è uno Stato nel quale ci sono libere elezioni, ci sono partiti politici musulmani, la moneta nazionale riporta scritte in ebraico, in arabo, in inglese e anche in russo. Le posso dire un'ultima cosa?».
Certo, mi dica...
«Mi auguro ci sia un intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per evitare che gli ebrei vengano nuovamente messi all'indice. Anche negli anni Ottanta si chiedeva alla mia gente di dissociarsi dalla politica di Israele per la guerra in Libano. Poi successe l’attentato alla sinagoga di Roma, nel 1982, che causò la morte di Stefano Gaj Taché (2 anni) e il ferimento di altre 37 persone. E tutti piansero. Ecco, io non voglio arrivare nuovamente a vivere quel dramma».
Dai blog

Carlo Conti vince ancora. Scoppia la Sanremomania


La magia dei Pink Floyd torna a suonare nell'anfiteatro di Pompei


Da Jackson ai Beach Boys: quando le canzoni finiscono in tribunale
