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Giovanni Donzelli al cronista del Fatto: "Finché c'è questo pezzo di m... non parlo". Poi il mea culpa

Tommaso Manni
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«Chiedo scusa per la parolaccia, ma non l’ho detta in un consesso pubblico ma in una situazione privata. Perché se Salvini (Giacomo, ndr.) fosse venuto col microfono per fare una intervista gliela avrei concessa ma non è andata così. Mentre stavo entrando alla Camera si è avvicinato con fare amicale per chiedermi degli off record mentre mi stava registrando. La mia disistima verso questo giornalista io la confermo». Così Giovanni Donzelli racconta a Il Tempo l’episodio che l’ha visto protagonista ieri pomeriggio. «Con onestà e sincero vi dico che finchè c’è questo pezzo di m...non parlo con i giornalisti. Con affetto». Sono queste le parole che il deputato di FdI ha rivolto al giornalista Giacomo Salvini all’ingresso della Camera dei Deputati e pubblicate sul sito del Fatto Quotidiano.

Il cronista risponde: «Allora, me ne vado». Donzelli, quindi, aggiunge: «Capisco che per rispetto a lui non parlate con me, ma io finchè c’è questo pezzo di m...non parlo». Nell’audio si sente la voce di un altro cronista presente: «Dire così di un collega no si può, dai». Ma Donzelli rimane della sua idea: «Esatto e quindi ti offendi e non parli con me». E poi, rispondendo al giornalista che gli chiede perchè, Donzelli rinvia la questione: «Non mi metto a discutere, ne parleremo in tribunale». Parole che hanno innescato la reazione delle opposizioni a cominciare da Italia Viva che, con la presidente dei senatori Raffaella Paita che ricorda le parole di Licia Ronzulli in Aula contro Renzi e dichiara: «Questa destra non ha il senso del limite. Solidarietà al cronista». Peril senatore Pd, Filippo Sensi, «gli insulti di Donzelli» sono di «una violenza verbale inaudita e gravissima nei confronti di un giornalista come Giacomo Salvini. Solidarietà, d’altra parte questa era e resta la cifra di questa gente, una parola li definisce da sempre. Si scusi, prendano le distanze».

A intervenire è anche la presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia: «Giovanni Donzelli insulta pesantemente il giornalista Giacomo Salvini, e questa sarebbe la destra "istituzionale" di Fratelli d’Italia? Nessuna sorpresa: la loro vera natura è questa», aggiunge la parlamentare del M5s. A portare il caso in Aula, alla Camera, ci pensa il capogruppo M5s, Riccardo Ricciardi: «Io credo che si sia superato il limite nel momento in cui il vicepresidente del Copasir e responsabile organizzazione del primo partito d’Italia dice a un giornalista ’finchè c’e» questo pezzo di m... non parlo con i giornalisti...’. Un politico che insulta un giornalista in maniera squadrista e violenta è inaccettabile. A Donzelli ricordiamo che se c’è un giornalista che fa il proprio mestiere perchè rivela i segreti di un partito, questa si chiama democrazia, è lui che non deve rivelare insieme al suo amico Delmastro segreti di stato e usarli come propaganda. Stiamo superando il limite», conclude Ricciardi invitando i »giornalisti con la schiena dritta« a rigirare a Donzelli la frase da lui pronunciata. Interviene il presidente di turno Giorgio Mulè: «Qualsiasi espressione volgare e qualsiasi insulto non dovrebbe appartenere ai rapporti tra persone, ancor di più se riguardano un deputato e un giornalista, proprio per la particolarità e peculiarità delle funzioni che svolgono».

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