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Caso Almasri, buco nell'acqua della sinistra: respinta la sfiducia a Nordio

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L’Aula della Camera ha bocciato la mozione delle opposizioni di sfiducia al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul caso Almasri, con 215 voto contrari. 119 sono invece stati i sì alla richiesta e nessun astenuto. Gli esponenti di Azione non hanno partecipato al voto. Il testo respinto a Montecitorio, nella richiesta di dimissioni, ricordava come «il ministro della Giustizia, non dando seguito alla richiesta di mandato d’arresto della Corte penale internazionale» nei confronti del generale Almasri «si è posto in aperto contrasto con il dettato costituzionale di cui all’articolo 10 che impone il rispetto delle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute e dei trattati, nonché con le leggi italiane, quale la legge n. 237 del 2012, il cui mancato rispetto è stato addirittura rivendicato orgogliosamente innanzi alle Camere». La mozione a firma Pd, M5S, Avs e Iv, concludeva: «Visto l’articolo 94 della Costituzione e visto l’articolo 115 del Regolamento della Camera dei deputati, esprime la propria sfiducia al Ministro della giustizia, onorevole Carlo Nordio, e lo impegna a rassegnare le proprie dimissioni».

 

 

«Auspico che la riforma, che andrà avanti senza esitazione, venga però commentata in tutti i suoi step, che saranno le nuove votazioni parlamentari ed eventualmente il referendum, in modo tecnico, civile, educato, pacato, razionale e senza contrapposizioni, senza cercare di aggredire o umiliare chi la pensa diversamente. Ma andremo avanti senza esitazioni e fino in fondo», le parole di Nordio intercettato dai cronisti dopo che l’aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei suoi confronti. L’ennesimo tentativo fallimentare della sinistra.

 

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