
In piazza a spese dei romani, treno e hotel a Bisio e altri vip: tutti i rimborsi del Comune

Treno da Milano a Roma e ritorno, più «ospitalità» nell’elegante hotel Orazio Palace del rione Prati. Sono i rimborsi che Roma Capitale ha riconosciuto a Claudio Bisio, presentatore della «piazza per l’Europa» del 15 marzo in piazza del Popolo. L’attore è probabilmente il nome più famoso tra quelli degli artisti che figurano nell’elenco dei rimborsi riconosciuti dal Comune, tramite la società Zètema, in occasione della manifestazione ispirata dal giornalista di Repubblica Michele Serra.

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Evento per cui il sindaco Roberto Gualtieri è finito nella bufera, visto che le spese della manifestazione (286 mila euro netti, quasi 350 mila lordi) sono state sostenute dal Campidoglio. I «costi diretti» per «rimborsi spese e ospitalità», si legge nel prospetto inviato da Zètema al Gabinetto del sindaco il 21 marzo scorso, ammontano a 2.500 euro. Documentazione trasmessa ieri al presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale, Federico Rocca (FdI), che ne aveva fatto richiesta, e poi inoltrata anche agli altri commissari. E come si diceva tra i «rimborsati» non c'è soltanto Bisio. Al musicista Walter Porro sono stati riconosciuti i biglietti del treno Torino-Roma, andata e ritorno, nonché l’«ospitalità» all'hotel Villa Mercede di Frascati; al Quartetto Indaco, che ha suonato l’Inno alla Gioia all’inizio della manifestazione, andata e ritorno Milano-Roma in treno, così come all’attivista per i diritti umani Pegah Moshir Pour.

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Nei 2.500 euro rientrano anche viaggi in Ncc «stazione/hotel/piazza del Popolo/stazione», ma in questo caso non è specificato chi ne abbia usufruito. Ma il dettaglio delle spese sostenute dal Comune è lungo e include, solo per considerare le voci più alte, 60 mila euro per l’allestimento del palco con torre delay, pedana disabili e transenne antipanico; 47 mila euro sono serviti invece all’impianto audio, luci, schermi led e assistenza tecnica e 22 mila per la regia televisiva e mobile, con video e audio «equipment». Servizi, questi, affidati da Zètema in maniera diretta. E poi ci sono, ad esempio, gli oltre 15 mila euro per il personale di sicurezza e accoglienza, per cui la società comunale si è avvalsa di un accordo quadro.
Spese che il sindaco rivendica, come ha dichiarato lui stesso venerdì scorso, in un’intervista a Il Tempo. «Ne abbiamo pagate altre, ad esempio quella per Navalny, su cui nessuno ha avuto nulla da ridire», ha aggiunto il primo cittadino, sottolineando il carattere a suo parere apartitico della piazza del 15 marzo. Non la pensa così il presidente della commissione Trasparenza, Rocca: «Ribadisco l’assenza di presupposti per ritenerlo un evento istituzionale. Oltre a dire che lo rifarebbe, il sindaco spieghi ai romani perché hanno dovuto pagare loro il conto, anche perché una festa dell’Europa già c’è ed è il 9 maggio». Sulla vicenda Lega, Forza Italia e M5s hanno dichiarato che presenteranno esposti in procura e alla Corte dei conti.
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