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Ventotene, “quattro gatti”: il pellegrinaggio europeista della sinistra è un flop

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L'omaggio europeista ai padri del Manifesto di Ventotene, balzato agli onori di cronaca per la scelta di Giorgia Meloni di leggerne alcuni passaggi alla Camera e per le conseguenti, sterili polemiche sollevate a sinistra, è un flop. Lo dimostra una foto che in queste ore sta facendo il giro dei social network e che testimonia come il pellegrinaggio di una delegazione di Pd, Iv, +Europa e Avs sull'isola dove Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni scrissero il loro manifesto per "un’Europa libera e unita” non abbia incontrato un grande consenso. "L'affollata piazza di Ventotene, la chiamata contro i fascisti, non spingete", ha commentato il giornalista di Libero Alessandro Gonzato lanciando su X lo scatto fatto proprio sull'isola al largo della costa tra Lazio e Campania. "Un successone, la gita dei compagni a Ventotene. Quattro gatti", ha ironizzato sempre sul social di Elon Musk la giornalista Maria Teresa Meli.

 

 

 

Assenti il leader del M5S Giuseppe Conte, il fondatore di Azione Carlo Calenda e persino la segretaria del Pd Elly Schlein, che aveva già preso degli impegni precedentemente. "Non basta appellarsi a Ventotene, bisogna combattere sul terreno, concretamente", ha detto Conte parlando nel corso di una lectio magistralis alla Scuola di formazione politica tenuta Baiano, in provincia di Avellino, sul futuro della democrazia. Pungente Carlo Calenda che, commentando su X il titolo del Corriere della Sera in cui si evidenziava che sia lui che il presidente dei Cinquestelle non sarebbero andati a Ventotene, ha scritto: "La retorica in Italia serve spesso a fuggire dalle responsabilità. Oggi l'atto più europeista che si può compiere è costruire una Nato europea. Per farlo occorre anche spendere più in difesa. Questo è il crinale dell'Europeismo. Rileggere De Gasperi insieme a Spinelli". 

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