
Prodi, schiaffone alla sinistra: “Non è saggia, il Pd non ha costruito un'alternativa al governo”

Romano Prodi ci “ricasca” e dà nuovamente una serie di stoccate alla sinistra. L’ex leader del Partito democratico è stato intervistato dal Corriere della Sera, dando subito un segnale chiaro sul tema del riarmo dell’Unione europea: “Avrei votato a favore. Ma sono passi ancora troppo prudenti. Una maggiore cooperazione senza contenuti non basta”. L’ex premier si sofferma poi sui tentativi di pace tra Ucraina e Russia: “Non so come Donald Trump abbia messo buono Volodymyr Zelensky, ma quel che è certo è che non si possono permettere di fallire. Sarà un cammino lungo e porterà obbligatoriamente a una conclusione. Finché la guerra continua la solidarietà verso l’aggredito è un fatto concreto. Se avessimo avuto la difesa comune, l’Ucraina non sarebbe stata invasa”.

"Al bando la parola armi". La direttiva dentro il Pd per nascondere le divisioni
Il discorso torna sulle questioni italiane riferite al tema della guerra e delle armi: “A destra e a sinistra ci sono radici storiche profonde che spiegano questa frantumazione. Giorgia Meloni politicamente parlando non nasce certo dalla Camera dei Comuni, ma affonda le sue radici in un ambiente di radicalismo di estrema destra. E anche a sinistra si sente l’eco di radicalismi altrettanto forti. È il ritorno degli ideologismi che sta rovinando anche l’America di Trump. Dottrina contro saggezza. Questa destra incapace vive perché la sinistra non è saggia. Se lo fosse non avrebbe indebolito la propria coalizione”. “Pd? Io non entro nel dibattito interno del partito. Ma dico che è urgente costruire un’alleanza che vinca alle prossime elezioni, un’alleanza progressista. Esistono opposizioni, ma non un’alternativa di governo”, la chiosa di Prodi.

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