
Ue, linea Italia sui migranti: mezza Europa è con Meloni. Le regole sui rimpatri

Un tema rilevante sul tavolo del Consiglio Europeo è stato il contrasto all’immigrazione clandestina. L’Unione ha ormai da tempo adottato una prospettiva che, prendendo molto spunto dalla linea italiana, mira a prevenire i flussi irregolari e ad alleggerire il peso sui Paesi d’arrivo, attraverso l’esternalizzazione dell’esame delle domande per i richiedenti asilo. Ieri, a margine del consiglio, Giorgia Meloni ha sottolineato che «nelle conclusioni del Consiglio si fa riferimento alla lettera inviata dalla presidente Ursula von der Leyen, come sempre accade prima dei Consigli europei, questa lettera in particolare fa riferimento al nuovo regolamento sui rimpatri. È un documento che abbiamo sostenuto e che sosteniamo con forza». La premier ha aggiunto inoltre che il regolamento «prevede, tra le altre cose, anche hub nei paesi terzi per processare le richieste di asilo, quindi qualcosa che segue il lavoro che l’Italia ha avviato con il protocollo Italia-Albania. C’è la richiesta dell’anticipo della soluzione sul concetto di paese sicuro e c'è anche l'impegno ad anticipare una lista europea dei paesi sicuri, che chiaramente risolverebbe molte delle questioni che abbiamo discusso in queste settimane».

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Il riferimento è al braccio di ferro che il governo ha avuto con diverse procure italiane sui provvedimenti che hanno annullato i trattenimenti in Albania. C’è un altro aspetto poi che meglio sottolinea la centralità italiana sul dossier e riguarda la promozione dei mini summit in cui si sono riuniti 14 Paesi che, nel gergo della politica, potrebbero definirsi «willing», cioè particolarmente orientati a imprimere una svolta sul tema migratorio. Dunque, oltre all’Italia, tra gli altri anche l’Austria, il Belgio, Cipro, Danimarca, Ungheria, Svezia, Paesi Bassi. Non tutti di centrodestra, a sottolineatura di quanto la priorità di affrontare la questione venga percepita in modo trasversale. Nonostante la diversità di collocazione nel quadro dello schema maggioranza-opposizione a livello comunitario, i leader dei Paesi presenti hanno espresso sostegno al lavoro di Ursula von der Leyen relativamente al dossier.

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La rilevanza italiana nel quadro viene sottolineata anche dal ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti: «La convergenza tra Bruxelles e Roma sulle questioni migratorie, con l'obiettivo di garantire procedure di rimpatrio più rapide, rappresenta un passo decisivo verso una gestione più efficace e strutturata del fenomeno». E aggiunge: «Vi è l'urgenza, percepita anche dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, di ottenere progressi concreti e tempestivi su temi chiave come la lista europea dei Paesi sicuri di origine e l'attuazione anticipata di alcuni aspetti del Patto migrazione e asilo, a partire dal riconoscimento del concetto di Paese sicuro di origine». Sull’utilità del percorso intrapreso a livello comunitario, poi, interviene anche il vicepresidente della Commissione Raffaele Fitto, nel corso di un evento a Palermo: «Bisogna trovare il modo per rafforzare i rapporti e i legami con i Paesi terzi per cercare di strutturare una politica in grado di poter affrontare questo tema». E poi sottolinea: «Mi sembra comunque che i dati nell'ultimo periodo si siano ridotti. Questo dato non è di conforto assoluto ma è indicativo. Penso che sia un segnale positivo, che la strada che si sta perseguendo è quella giusta».

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