Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Casaleggio a tutto campo: “Ha ragione Grillo, nel M5S un esercito di stipendiati. Il vero futuro è l'AI”

Edoardo Sirignano
  • a
  • a
  • a

«La coerenza e l’esempio sono sempre le carte vincenti in politica. In questo caso mancano all’appello. Concordo con Beppe Grillo». Così Davide Casaleggio, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, commenta le parole di Beppe, che nella sua ultima trasferta romana, intercettato dal quotidiano "Il Tempo", aveva accusato il centrosinistra e in modo particolare il partito di Giuseppe Conte di non saper fare opposizione.

Casaleggio si è sempre contraddistinto per una visione, per una sua particolare idea di Paese. Quel progetto può essere ancora realizzato?
«Può e deve essere promosso un nuovo livello di consapevolezza e di pensiero critico, soprattutto nelle nuove generazioni. È una priorità assoluta per il Paese. L’AI per la facilità di utilizzo può spingere a delegare le decisioni alla macchina e ad accettare a prescindere come vere tutte le informazioni ricevute. Dobbiamo focalizzarci, invece, su come usare l’AI per potenziare le nostre capacità cognitive nel comprendere la realtà, discernere le fonti e costruire una conoscenza valida. Per questo abbiamo realizzato Camelot for Debate che aiuta scuole e aziende in questa direzione».

 

 

Oggi il suo focus sono le tecnologie e l’impatto che possono avere sulla nostra vita. Qual è la tecnologia o l’innovazione che sta stravolgendo o stravolgerà a breve la nostra quotidianità?
«La digitalizzazione ha innovato tutti i settori negli ultimi 20 anni. L’Intelligenza Artificiale sarà in grado di fare molto di più nel giro però di pochi mesi. In Italia si stima che 1,68 milioni di posti di lavoro siano sostituibili da questa tecnologia e allo stesso tempo potremmo vedere un aumento del PIL dell’8% grazie all’AI. Lo scenario è molto complesso ed è per questo che abbiamo realizzato uno studio con 30 esperti di IA per comprendere la trasformazione in atto e che presenteremo in occasione dell’evento SUM#09 che si terrà il 12 aprile nel "bosco di Gianroberto" vicino ad Ivrea».

L’attuale Governo sta gestendo l’impatto che le tecnologie stanno avendo nel modo giusto? Quali gli investimenti da fare?
«La strategia sull’AI del Governo pubblicata lo scorso anno era molto incentrata al potenziamento della ricerca universitaria. Credo si stia perdendo di vista la trasformazione economica in atto che vedrà molti settori essere radicalmente modificati. Anche in termini di dimensione degli investimenti che sono di un ordine di misura inferiore a quelli di altri Paesi europei come la Francia».

 



La tecnologia può ancora dare un contributo per quanto concerne la partecipazione attiva?
«Come ho descritto nel mio libro “Gli Algoritmi del Potere” la fine degli anni 2000 ha visto un connubio di una tecnologia matura, Internet, con un’insoddisfazione globale portata dalla crisi finanziaria avviata dal fallimento della Lehman Brother. Questa unione ha generato in tutto il mondo la creazione di movimenti digitali che hanno interpretato le esigenze dell’epoca. Oggi ci troviamo in una situazione molto simile con l’Intelligenza Artificiale capace di dare risposta ad una nuova insoddisfazione crescente. Credo vedremo a breve emergere il concetto di movimenti bionici di gruppi di cittadini potenziati nella loro azione dall’Intelligenza Artificiale».

Ritornando al Movimento, fondato da Gianroberto, ritiene che quello attuale rispetti ancora quella che era la sua vocazione originaria?
«La vocazione originaria era quella di cambiare le regole del gioco politico facendo scegliere programmi, candidati ed eventuali alleanze agli iscritti, il tutto promuovendo il volontariato civico e rinunciando a qualunque privilegio o finanziamento pubblico. L’accentramento decisionale di oggi e l’accesso a tutti i privilegi della politica ha stravolto il modello che infatti non ha più superato la doppia cifra in nessuna elezione degli ultimi due anni oltre ad aver perso oltre l’80% degli eletti presenti solo tre anni fa. Per parafrasare Bernie Sanders: la rivoluzione non si fa con un esercito di stipendiati».

Per un Movimento moderno o meglio 2.0 quali dovrebbero essere la priorità?
«Credo che i movimenti civici del futuro avranno un baricentro esterno ai palazzi del potere. La cittadinanza digitale oggi in Italia si vede soprattutto nella partecipazione per referendum e leggi di iniziativa popolare. La firma digitale a queste iniziative che è stata attivata finalmente lo scorso anno farà sì che vedremo molta più iniziativa di comitati e gruppi di cittadini in termini di proposta. L’Intelligenza Artificiale viene già usata in molte parti del mondo per potenziare questi movimenti, credo succederà a breve anche in Italia».

 

Dai blog