le carriere dei magistrati
Toghe rosse contro il governo anche su Falcone: "Falso che volesse separazione delle carriere"

Se le toghe rosse mistificano perfino le parole di Giovanni Falcone pur di portare avanti la battaglia contro la riforma della giustizia del governo. L'ultimo round dello scontro ingaggiato dalla magistratura, che si prepara allo sciopero di giovedì, si è consumato sulla separazione delle carriere tra i procuratore di Bari, Roberto Rossi, e il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, finito nel mirino di un durissimo assalto del magistrato, che ha accusato l'esponente dell'Esecutivo di "imbrogliare".
Durante un talk in diretta su Telebari, Rossi ha infatti interrotto il viceministro che stava leggendo un'intervista del 3 ottobre del 1991 di Giovanni Falcone a Mario Piraino, in cui il giudice ucciso dalla mafia il 23 maggio dell'anno dopo dichiarava, secondo Sisto, di essere favorevole alla separazione delle carriere dei magistrati. E Rossi è andato su tutte le furie, alzando la voce contro il viceministro: "Questa è una bugia grande quanto una casa che offende una persona che è morta per questo Paese. Voi difendete solo i vostri. Voi la utilizzate questa persona, Falcone non ha mai detto questo". Per il procuratore di Bari, in quell'intervista Falcone "si riferiva al giudice istruttore, che prima della Riforma Vassalli (approvata nel 1988, ndr) faceva il pm e il giudice".
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Immediata la replica di Sisto: "Ma quale giudice istruttore, qui si parla del dibattimento e siamo nel 1991, Falcone non parla del giudice istruttore e dice che il pm non deve avere alcuna parentela col giudice". Tutto falso, per Rossi, che precisa come l'eroe antimafia "parla di parentela tecnica. Io ho parlato personalmente diverse volte con Falcone, l'ho sentito decine di volte, ora viene presa una frase che dice ben altro: stai offendendo Falcone. Tu non l'hai conosciuto Falcone". Un discussione così animata, in cui Rossi ha alzato più volte la voce, che ha spinto Sisto a invitare il procuratore ad abbassare i toni, ma il magistrato non ha voluto a che saperne. Anzi, ha reagito con ancora più forza, dicendo al viceministro: "È una bugia. Stai imbrogliando, io con Falcone i toni non li abbasso, stai offendendo Falcone". E Sisto, dopo aver letto stralci dell'intervista che ha tentato inutilmente di consegnare a Rossi, ha concluso: "Io abbasso i miei toni perché vorrei che balenasse la differenza tra la pacatezza della parola di Falcone e le urla del procuratore della Repubblica di Bari".