servizio della vergogna

Berlusconi, il servizio di Report scatena la reazione di Marina: “Peggior pattume”. Centrodestra furioso

Nuova bufera politica su Report. Questa volta ad accendere la miccia è un servizio su Silvio Berlusconi, ed è la figlia Marina, di prima mattina, a intervenire con durezza su quanto andato in onda domenica sera su Rai3. Qualcosa che, accusa la presidente di Fininvest, «appartiene alla categoria del peggior pattume mediatico-giudiziario». La trasmissione «ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre alla criminalità organizzata», «rimestando per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte, utilizzando prevalentemente, addirittura, brani di puntate precedenti, e dando voce a personaggi più che screditati». Si tratta, sottolinea, di «accuse ormai vecchie un quarto di secolo e tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise - sempre su richiesta degli stessi inquirenti - dai Tribunali di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze». «Per mio padre - aggiunge - parlano i fatti: Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila contro tutte le mafie. I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro esecutivo italiano può vantare: dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010, fino al primo Codice antimafia nel 2011». Risultati che anche Forza Italia rivendica, ricordando il lavoro fatto dal fondatore su questo fronte, tra cui «l’arresto di 1.296 latitanti mafiosi, 32 dei quali tra i più pericolosi e potenti esponenti nel bienno 2009 - 2011, il conferimento di più poteri al Procuratore Nazionale Antimafia» e «il sequestro e la confisca di ben 49.035 beni alla mafia nel triennio 2008 - 2011 per un valore di 25 miliardi di euro». «Ma Report - è l’affondo di Marina Berlusconi - resta fedele al proprio dogma di disprezzo per la verità», e «con l’aggravante di accanirsi su un uomo che, scomparso oltre un anno e mezzo fa, non può più difendersi». La presidente di Fininvest infine stigmatizza la scelta di «inserire nel montaggio alcune riprese del funerale di mio padre senza che ce ne fosse alcuna necessità», e il fatto che siano «arrivati a irridere quei momenti di cordoglio, sovrapponendo alle immagini del suo feretro una canzonetta ironica».

 

  

 

L’alzata di scudi arriva da tutto il centrodestra, a partire dai forzisti: «È gravissimo che ieri sera i telespettatori italiani del servizio pubblico siano stati sottoposti ad una sequela di vigliacche menzogne», tuona il partito in una nota, chiedendo «ai vertici della Rai di intervenire immediatamente per fermare questo scempio». Il senatore azzurro Adriano Galliani, vicino a Berlusconi per molti anni, definisce il servizio di Report «un attacco brutale alla memoria di Silvio Berlusconi e alla nostra storia».

 

 

Da Fratelli d’Italia si sottolinea che «la puntata di Report di ieri sera ha purtroppo confermato la deriva ideologica di una trasmissione che dovrebbe fare giornalismo d’inchiesta. Si è scelto invece di rimestare nel fango di vecchie accuse, molte ormai palesemente smentite dalla stessa magistratura». «Quanto andato in onda su Silvio Berlusconi ieri sera a Report - rimarca la Lega - è, a dir poco, indegno. Un servizio fazioso - tra l’altro con accuse trite e ritrite, smentite più volte - di cui, certamente, il servizio pubblico poteva fare a meno. Senza contare la canzonetta ironica montata sulle immagini del funerale del Cavaliere, ignorando del tutto il dovuto rispetto per i morti». E in serata anche Matteo Renzi si unisce: «Esprimo solidarietà a Marina Berlusconi condividendo in toto il giudizio da lei espresso». Il conduttore, Sigfrido Ranucci, si difende parlando di «un’inchiesta rigorosa, di grande interesse pubblico che è stata seguita da punte di oltre 1,5 milioni di telespettatori basata su documenti e dichiarazioni vagliate dai magistrati». A difesa del programma anche una parte delle opposizioni. Dal M5S la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, afferma che «gli attacchi che vengono rivolti al giornalismo d’inchiesta indipendente, colpevole di fare il proprio lavoro, non fanno bene alla democrazia» e «se qualcuno pensa di abbattere uno degli ultimi presidi di indipendenza in Rai, sappia che non lo permetteremo. La libertà di stampa non si tocca. Difenderemo il servizio pubblico e l’informazione da ogni nuovo editto bulgaro». Dal Pd Sandro Ruotolo, responsabile Informazione e Cultura, chiosa: «Sempre la stessa storia. Alla destra non piace l’approfondimento giornalistico in tv. Gli esponenti politici della destra la smettano di fare i censori. Noi esprimiamo la nostra solidarietà alla redazione di Report».

 

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