il colloquio
Vannacci, l’intervista: “Afd non è estremista, ma in Germania bloccheranno il voto. Resto nella Lega”
L’ascesa dell’Afd in Germania, Musk, l’Autonomia differenziata, il terzo mandato per i governatori, sono solo alcuni dei temi di cui abbiamo discusso con il generale Roberto Vannacci.
Generale secondo gli ultimi sondaggi (istituto Insa) l’Afd in Germania è al 22% dei consensi, il dato più alto fatto registrare nell’ultimo anno. Cosa ne pensa?
«Penso che gli elettori tedeschi stanno orientando il proprio voto su chi promette loro di mettere le cose a posto. Questo smentisce anche il fatto che questa forza politica possa essere considerata estremista. Se c’è una grande maggioranza di persone che li votano non è più un estremo».
Cosa crede che accadrà adesso in Germania?
«Quello che mi aspetto è che la sinistra chiederà di sospendere la democrazia perché è il loro modo di fare. Decidono, da guardiani della morale, chi è ricevibile e chi no. In caso diranno che queste elezioni non s’hanno da fare oppure si inventeranno chissà quali altri fantasmi tipo il ritorno di Hitler. Deve sapere che in una delle ultime interviste che ho fatto a Dimartedì Floris ha detto che a essere democratici non ci è andata sempre troppo bene perché Hitler e Mussolini, più o meno, sono stati eletti democraticamente. E quindi la soluzione qual è? Sospendere la democrazia quando arriva qualcuno che potrebbe essere giudicato non conforme ai dettami della sinistra?».
Scholz, appena ricandidato alla guida dei socialdemocratici, ha ammesso che avrebbe dovuto porre fine alla coalizione prima, ma l’unità non si può imporre. Ricalca un po’ quello che è successo in Francia?
«La coalizione dei perdenti è perdente. E non è successo solo in Francia, ma anche in Austria. La tecnica di fare la coalizione dei perdenti si è rivelata fallimentare».
Scholz se l’è presa anche con Elon Musk che ultimamente è al centro di molte polemiche.
«È la riprova del doppiopesismo della sinistra, prima era un genio e adesso il grande Satana. Musk ha semplicemente espresso dei pareri, certamente non ha finanziato partiti, non ha speso soldi per orientare campagne politiche ed elettorali cose che invece ha sempre fatto Soros senza incontrare alcuna resistenza».
La leader di Afd Alice Weidel parlando su X proprio con Musk ha sostenuto che Hitler fosse comunista. Boutade o c’è un qualche fondamento?
«Non lo so, una cosa è certa: il partito fondato da Hitler si chiamava nazionalsocialismo quindi sul fatto che si rifacesse al socialismo ci sono pochi dubbi».
Trai punti del programma di Afd c’è il blocco delle frontiere e la reimmigrazione. Ma non rischia di essere troppo costoso oltre che molto difficile senza gli accordi con i Paesi d’origine?
«Gli accordi con i Paesi d’origine si possono fare e si possono anche forzare. Ricordo che ogni anno l’Europa spende circa 200 miliardi di euro per la cooperazione internazionale. Se questi soldi invece di essere donati fossero condizionati a questi accordi penso che molte cose cambierebbero. La soluzione è stabilire gli hotspot al di fuori del territorio europeo, una proposta tra l’altro che ha fatto anche la presidente von der Leyen il 17 dicembre».
Torniamo alle questioni nostrane, cosa ne pensa del terzo mandato?
«Non ho una posizione di pro o contro. Dico che se esiste una norma deve valere per tutti e se si cambia si deve cambiare per tutti non è che si cambia per la Campania e il Veneto».
E invece sull’Autonomia differenziata?
«Intanto non è una riforma costituzionale, quella venne fatta nel 2001 da un governo di centrosinistra, ma è una riforma ordinativa e non è obbligatoria. In Italia ci sono cinque regioni a statuto speciale non si vede il motivo per cui non ce ne possano essere 21. In ultimo è un provvedimento che consente di avvicinare l’amministrazione al cittadino. Fino a ieri si diceva piove governo ladro, domani si potrebbe dire piove ma conosco la persona che ha fatto piovere».
Alla fine il movimento de «Il mondo al contrario» è diventato da movimento culturale a politico. Si può dire quindi che è nato il suo partito?
«No. Lo scopo del movimento non è cambiato».
E allora perché è diventato un movimento politico?
«Perché sono diventato un politico, prima ero uno scrittore. E poi resta un’associazione e non un partito. Io sono nella Lega e resterò nella Lega».
Ma lei nella Lega si sente un po’ estraneo? O la fanno sentire un po’ estraneo?
«No, sono stato a Pontida e mi hanno accolto molto bene».
Non intendevo come la fanno sentire i militanti ma come la fanno sentire i dirigenti del partito.
«No, ho rapporti sereni con tutti, certo quando ci incontriamo non ci baciamo in fronte. Nulla di diverso da ciò che accade anche negli altri partiti».
La Lega a quale segmento di elettorato dovrebbe parlare?
«La Lega è un partito sovranista».
Quali sono i punti cardine di un movimento sovranista in un mondo globale?
«Mettere al primo posto gli interessi per la nazione in cui si opera. Dovremmo fare come gli americani "Italy first". Non farsi annacquare la cultura e le radici dai movimenti globalisti. Essere un partito che mette in primo piano la sicurezza perché senza sicurezza non si sviluppa niente altro; chieda agli ucraini. In ultimo, volere la prosperità e la ricchezza del nostro Paese ecco perché dobbiamo buttare a mare il Green Deal. È stata una vera e propria truffa».