Caso Udine, De Toni "deve dimettersi subito": FdI all'attacco
Caso Udine per il tandem Pd-M5s dopo quello della decadenza di Alessandra Todde da governatrice della Sardegna. Il sindaco della giunta di centrosinistra del comune friulano, Alberto Felice De Toni, e l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Ivano Marchiol, sono sotto accusa per corruzione elettorale. Al centro dell'inchiesta della Procura, il patto siglato dopo il primo turno delle amministrative. Una sorta di voto di scambio, secondo l'opposizione, che venuta a conoscenza dell'esistenza dell'accordo scritto ha presentato un esposto alla Procura di Udine, nel giugno scorso.
Corruzione elettorale: indagati il sindaco di Udine De Toni e l'assessore Marchiol
"Indagato il sindaco di sx per corruzione elettorale, per aver fatto un accordo con il candidato M5S, garantendogli due assessori in cambio dell’appoggio al II turno. Sono dinamiche politiche, la giustizia penale non c’entra niente e sbaglia chi la cavalca, a dx e a sx", riassume la vicenda il parlamentare di FI Enrico Costa secondo cui De Toni non doveva neanche essere indagati. Opposta la lettura di Walter Rizzetto (nella foto), di Fratelli d'Italia, che replica al tweet su X dell'ex di Azione: "Caro Enrico può essere. Ma sulla base di quanto ampiamente ascoltato e subito negli anni da alcuni, i quali hanno messo il simbolo nell’accordo, il Sindaco allora deve dimettersi subito. Invece questa volta regna il silenzio". In ogni caso la vicenda rappresenta l'ennesimo pasticcio del campo largo.
Caro Enrico può essere.
— Walter Rizzetto (@w_rizzetto) January 11, 2025
Ma sulla base di quanto ampiamente ascoltato e subito negli anni da alcuni, i quali hanno messo il simbolo nell’accordo, il Sindaco allora deve dimettersi subito.
Invece questa volta regna il silenzio.