Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Giorgia Meloni in conferenza stampa. Da Sala a Musk: "Non rispondo alle domande? 350 in un anno"

  • a
  • a
  • a

Conferenza stampa di fine anno slittata al 9 gennaio per la premier Giorgia Meloni. "Non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa o la democrazia. Mi si dice che non rispondo abbastanza alle domande, ho risposto a 350 domande in un anno, una al giorno: Meloni al governo non è da sola, credo sia giusto che siano i ministri che lavorano ai provvedimenti a parlarne nelle conferenze stampa", ha detto il presidente del Consiglio in occasione della conferenza stampa alla Camera organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare.

Sulla liberazione di Cecilia Sala, Meloni ha ringraziato i media per la responsabilità dimostrata nel silenzio stampa.  "Quella di ieri è stata una bella giornata per il Sistema Italia, per me: non ho provato emozione più grande in questi due anni di quando ho potuto chiamare una madre per dirle che sua figlia stava tornando a casa", ha detto Meloni rispondendo a una domanda sul caso. "È stato un lavoro complesso, non c’è stato un momento di svolta, sono stati messi insieme una serie di tasselli", ha affermato la premier.  Il caso Abedini "è al vaglio del ministero della Giustizia, al vaglio tecnico e politico. Anche seguendo quello che c’è scritto nel trattato di mutua cooperazione giudiziaria con gli Stati Uniti, bisogna continuare a discutere anche con i nostri amici americani: avrei voluto parlarne anche con il presidente Biden che doveva essere qui a Roma oggi", ha chiarito la premier rispondendo a una domanda sul caso Abedini, l’ingegnere iraniano detenuto in Italia.

"Sono abbastanza colpita su come alcune notizie false continuino ad essere discusse nonostante siano state smentite. Parlo soprattutto dell’opposizione", ha detto Meloni nella conferenza stampa di inizio anno rispondendo sulla questione Starlink e ribadendo che il governo non ha firmato alcuna intesa con la società di Elon Musk. "Valuto gli investimenti stranieri solo con la lente dell’interesse nazionale, non delle amicizie. Mai parlato con Elon Musk" di questo dossier. "Sono interlocuzioni che rientrano nella normalità", aggiunge. "Nessuna lettera scarlatta" nei confronti di Musk, "è un tema di sicurezza nazionale e come tale va trattato". Così Meloni parlando del progetto per le connessioni satellitari di Space X. "Non ho mai parlato personalmente con Elon Musk di queste vicende, non sono abituata a usare il mio ruolo per fare favori agli amici, ma neanche accetto se il problema sono le idee di Musk", ha spiegato. "Si tratta di interlocuzioni che rientrano nella normalità per un governo, abbiamo decine di aziende che si propongono, dopodichè - osserva la premier - si fa una istruttoria e si decide. Non capisco le accuse che sono state rivolte: neanche io ho le idee chiare, perché - continua Meloni - da una parte si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni sensibili e delicate parlando col soggetto tecnologicamente più avanzato in questo campo e senza alternative pubbliche. E dovremo parlare del fatto che l’Italia e l’Europa non sia arrivati in tempo su questi temi, per cui l’alternativa è non avere una protezione. Si tratta di scegliere una soluzione tra due scenari" e "nessuno dei quale è quella ottimale". 

Meloni ha anche annunciato che a sostituire Elisabetta Belloni a capo del Dis, il coordinamento dei servizi segreti, il prefetto Vittorio Rizzi. "Sulle dimissioni di Belloni ci sono state ricostruzioni non vere, ha deciso di anticipare di qualche mese la scadenza naturale del suo incarico per non finire nel tritacarne che accompagna nomine così importanti: io ho una stima e un rispetto enorme per Elisabetta Belloni, prevedo che il suo percorso non termini qui", ha spiegato Meloni nella conferenza stampa alla Camera organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare.

Tra i temi affrontati nel corso della conferenza stampa anche il terzo mandato per i governatori regionali. «Partendo dal caso della Campania, c’è un tema di metodo -  ha detto la premier - Gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione per capire in base all’articolo 122 della Costituzione se la materia competesse allo Stato o alle Regioni. La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi lo Stato nazionale. Per questo durante il Consiglio dei Ministri impugneremo la legge della regione Campania». L'ha annunciato la premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa nella sede dei gruppi parlamentari. 

Riflettori anche sul tema delle riforme istituzionali. «Il mio intento è andare avanti sulle riforme con determinazione e con velocità, dopodiché c’è un lavoro parlamentare che determina le tempistiche. Dare stabilità al governo, liberare la giustizia dal giogo della politica e responsabilizzare le classi dirigenti sono priorità, così come la riforma del fisco: puntiamo a chiudere entro il 2025 tutti i testi tributari e vogliamo procedere spediti. Vorrei fare in questa legislatura anche i referendum». Così la presidente del Consiglio Giorgia 
Meloni.

Dai blog