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Pd, Delrio chiede spazio per i cattolici a Schlein. E la punge: “Ancora tanta strada da fare”

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«Pietro Scoppola definiva De Gasperi un moderato creativo. Ha cambiato la storia dell’Italia con riforme coraggiosissime, cercando di ascoltare le ragioni di tutti. Ecco, per me centrista vuol dire stare al centro dei problemi della gente». Intervistato da Qn, Graziano Delrio, promotore dell’organizzazione Comunità democratica insieme ad altri cattolici del Pd, traccia una strada di quelli che sono i piani futuri di una parte dei dem, con un subbuglio che sta inguaiando Elly Schlein. 

 

 

«Credo che Schlein abbia instaurato un’ottima connessione emotiva con un pezzo del nostro popolo, però - punge Delrio sull’astensionismo - c’è ancora tanta strada da fare perché metà del Paese non va più a votare. C’è chi ha bisogno di sentirsi considerato, di capire che gli siamo vicini. È un popolo che attende. Il Pd di oggi ha un linguaggio e un approccio più marcato sul programma della segretaria. Ha vinto il congresso ed è legittimo che sia così. Ora penso che dobbiamo fare uno sforzo ulteriore perché c’è tanto mondo anche fuori dal nostro partito». 

 

 

A Delrio viene poi chiesto se esclude l’idea di dar vita a una formazione centrista come era la Margherita: «Ribadisco - risponde l’ex ministro - non è il motivo per cui facciamo il convegno. Se poi qualcuno volesse fare altri esperimenti centristi come hanno fatto Matteo Renzi e Carlo Calenda, può farlo. A me interessa ascoltare i fermenti culturali espressi dalle settimane sociali di Trieste. Certamente il Pd deve fare in modo di rimanere un partito che cerca di rappresentare ampi strati della popolazione - sottolinea Delrio - poi è chiaro che non può rappresentare tutto. Ecco perchè oggi il centrosinistra ha al suo interno Azione e Iv». Il 18 gennaio a Orvieto si riuniranno anche i riformisti di Libertà Eguale: «Siamo tutti amici, io sono stato ministro nel governo di Paolo Gentiloni. Poi abbiamo sensibilità diverse. Io sono più sociale e lapiriano, loro più liberali». Che il candidato premier deve essere la segretaria del Pd «è nello statuto. Ma all’ordine del giorno del centrosinistra c’è l’esigenza non di trovare un federatore o un capo, ma una proposta di governo sui temi che riguardano la vita della gente comune», conclude Delrio.

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