Alessandra Todde decaduta: "Vado avanti". Quali sono gli illeciti contestati
"Vado avanti, sono legittimata a farlo e continuerò a lavorare finché non ci saranno atti certi". Alessandra Todde, dopo lo tsunami politico che rischia di travolgere tutto, spazzando via la prima e unica amministrazione regionale italiana guidata da un esponente dei 5 stelle, ci mette faccia e ottimismo. Prima con un super vertice blindato in consiglio regionale con i capigruppo di maggioranza, poi con una conferenza stampa per spiegare la sua posizione e le sue convinzioni, ovvero che non ci sono state irregolarità nelle spese elettorali durante la campagna elettorale. Quelle irregolarità che invece il collegio di garanzia elettorale della corte d'appello di Cagliari le contesta tanto da dichiararla decaduta dalla carica di consigliere regionale e, di conseguenza, da quella di presidente. Non era mai successo prima: ora la strada da seguire sarà doppia, da un lato politica, con il consiglio regionale chiamato a ratificare la decisione del collegio, potrebbe anche decidere di non ratificarla aprendo però scenari impossibili da ipotizzare, dall'altro giudiziaria, con il ricorso già presentato dai legali della Todde al tribunale ordinario.
L'ordinanza sottolinea che Todde ha inviato tramite pec la dichiarazione delle spese e il rendiconto, pubblicati sul sito della segreteria del collegio regionale di garanzia elettorale, dove ha dichiarato di aver sostenuto spese per 90.629,98 euro e di aver ricevuto contributi per 90.670,01 euro. Tuttavia, i documenti risultano firmati solo dalla stessa Todde e non specificano se queste somme riguardino esclusivamente la sua campagna o anche quella di altri candidati sostenuti dal Movimento 5 Stelle. Il Collegio ha anche rilevato che Todde non ha nominato un mandatario, come previsto dalla legge, né ha aperto un conto corrente bancario dedicato esclusivamente alla raccolta dei fondi elettorali. I contributi sono stati dichiarati come ricevuti su un conto corrente presso Intesa Sanpaolo, ma non risulta che questo fosse intestato a un mandatario. Inoltre, il rendiconto non è stato asseverato da un mandatario, il che invalida la dichiarazione secondo le disposizioni di legge. In aggiunta, la documentazione allegata non includeva l'estratto conto bancario o postale, ma solo una "lista movimenti" che non riportava i nominativi dei soggetti che hanno effettuato i finanziamenti, come richiesto dalla legge. Questo ha impedito la verifica adeguata della trasparenza dei finanziamenti ricevuti. In particolare, due donazioni di 30.000 euro (23 gennaio 2024) e 8.000 euro (21 febbraio 2024) sono risultate non adeguatamente documentate. Inoltre, la lista dei movimenti Paypal prodotta non specifica su quale conto siano stati accreditati i fondi.
"Sono assolutamente certa della legittimità del mio operato", dice Todde in conferenza stampa, "e continuerò a lavorare per i sardi con piena motivazione fino a che non ci saranno atti definitivi". Ribadendo fiducia nella magistratura, Todde sottolinea che "il ricorso è assolutamente normale. I miei avvocati non condividono le osservazioni della Corte d'Appello, ma siamo pronti a difenderci nelle sedi appropriate". Todde precisa poi di aver sentito i leader dei 5 stelle Giuseppe Conte e del Pd Elly Schlein e di avere "il supporto della mia maggioranza", mentre dalle opposizioni arrivano le prime richieste di dimissioni alla luce di una vicenda eclatante che non ha precedenti.