Napoli, violenza in una baraccopoli. La Lega: "No all'accoglienza indiscriminata"
Una 30enne guineana è stata violentata nella baraccopoli a pochi passi dall’ex mercato ittico di Napoli. Sono state le sue urla a richiamare l’attenzione di alcuni residenti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno individuato e arrestato l’uomo. In manette è finito un 37enne, originario del Ghana. Ai militari la vittima ha raccontato di essere stata aggredita mentre era in una delle baracche e di essere stata costretta a un rapporto sessuale. "Lascia sgomenti la brutale violenza commessa da un uomo di origini africane, peraltro già noto alle forze dell'ordine, ai danni di una donna in una baraccopoli a Napoli a cui va la nostra solidarietà per quello che ha subito. L'ennesima dimostrazione che il tema dell'immigrazione non può essere lasciato al caso o trattato, come certa sinistra vorrebbe ancora, con il principio dell'accoglienza indiscriminata": questa la reazione del deputato campano della Lega e coordinatore regionale del partito Gianpiero Zinzi. La riporta l'Ansa.
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"Siamo profondamente dispiaciuti che questo episodio si sia verificato nella nostra Campania ma deve essere chiaro a tutti che chi arriva in Italia e in maniera irregolare, delinque e non rispetta le nostre leggi, non può continuare a rimanere nel nostro Paese. Non può esserci spazio per chi non è disposto a integrarsi nella nostra società. La Lega su questo ha le idee chiare: regole ferree sul controllo di chi entra nel nostro Paese e controlli rigorosi sulle concessioni dei permessi di soggiorno", ha sottolineato. "Quanto accaduto in una baraccopoli a pochi passi dall'ex mercato ittico napoletano è, purtroppo, un copione già visto. Inammissibile che in un centro città, di qualsiasi città si parli, una donna rischia di essere violentata", ha invece dichiarato il senatore della Lega Gianluca Cantalamessa, coordinatore provinciale di Napoli. "Drammi che sono spesso il risultato di politiche pseudo buoniste che tanto male hanno fatto e continuano a fare a Napoli e in tutto il Paese. Su 5800 indagati per stupro, circa il 43% sono immigrati irregolari. Chi non vuole vedere il problema e fa della facile polemica è davvero in malafede", ha aggiunto.