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Cecilia Sala, vertice a Palazzo Chigi. Poi Meloni vede la madre: "Il governo sta facendo tanto"

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È durato circa un’ora il vertice convocato a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per discutere del caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta nel carcere di Evin, in Iran, dallo scorso 19 dicembre. All’incontro hanno partecipato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario con delega ai Servizi, Alfredo Mantovano e i capi dell’intelligence. Al termine del vertice da Palazzo Chigi hanno fatto sapere che è confermato da parte del governo l’impegno presso le autorità iraniane «per l’immediata liberazione di Cecilia Sala, e, in attesa di essa, per un trattamento rispettoso della dignità umana». Dopo il vertice Meloni ha ricevuto Elisabetta Vernoni, madre di Sala. «La fiducia è tanta, sicuramente stanno lavorando», ha raccontato la donna uscendo da Palazzo Chigi. «La premier ha fatto un salto di qualità dalle rassicurazioni comprensibili che ricevo sempre. È stata più precisa e più puntuale ed è questo che io volevo». Non si è parlato di tempistiche per il rientro di Sala in Italia. «Non frigno e non chiedo tempi», ha detto Vernoni. Ma nel frattempo «le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni che non ha compiuto nulla devono essere quelle che non la possono segnare per tutta la vita».

 

 

 

«Le condizioni di Cecilia Sala destano preoccupazione ogni giorno che passa. Per questo chiediamo al governo di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per la sua liberazione», è stato il commento di Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato, confermando «la disponibilità del Partito democratico per un coinvolgimento che possa favorire il confronto diplomatico in atto. Il Parlamento tutto dovrebbe essere informato e chiamato in causa di fronte all’arresto di una cittadina italiana impegnata nel suo lavoro di giornalista. Diritti umani e diritti civili vanno difesi a ogni latitudine». Il Sottosegretario Alfredo Mantovano, venendo incontro alle richieste delle opposizioni, ha dato immediata disponibilità al Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Lorenzo Guerini, a riferire al Copasir già venerdì mattina, e quindi per suo tramite al Parlamento. Per Italia Viva, però, non basta. «Il Governo ha il dovere di fare tutto il possibile per portarla a casa al più presto. Anche coinvolgendo le opposizioni, non limitandosi solo al Copasir con Mantovano ma facendo un incontro tra Giorgia Meloni e le opposizioni così come chiesto da alcune forze fra cui Italia Viva», il commento di Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva. Il segretario di +Europa Riccardo Magi e il deputato di Benedetto Della Vedova si dicono «soddisfatti» che il governo abbia deciso «di ascoltare le opposizioni e riferire in parlamento». Tuttavia «visto che l’esecutivo ha deciso per il Copasir e non per le aule o le commissioni di Camera e Senato, contiamo che Mantovano non si limiti a un riassunto della vicenda ma che spieghi quale sia la strategia sul caso di Cecilia Sala. Crediamo sia doveroso dopo 2 settimane di ingiusta detenzione in Iran».

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