rapporto trentennale
Antonio Tajani, visita alla Comunità di Trivigliano: "Politica sia vicina a chi soffre"
«La politica deve stare sempre più vicino a chi soffre e chi ha bisogno». Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si è recato in visita alla Comunità in dialogo di Trivigliano (Fr) in occasione dei consueti auguri natalizi. Il vicepremier vicinissimo al fondatore don Matteo Tagliaferri, ogni 24 dicembre, da ormai 30 anni, pranza in compagnia di questi «giovani che combattono per uscire dal tunnel delle dipendenze». Tutte «queste comunità svolgono un ruolo fondamentale per la società e vanno assolutamente sostenute - sottolinea il vicepremier -. Recuperare i giovani alla vita restituendogli dignità e la possibilità di reinserirsi è molto importante».
Poi rivolgendosi direttamente ai ragazzi presenti nella cappella della comunità ha detto: «Nei momenti di sconforto ricordatevi che ogni uno di noi è indispensabile. Tutti cascano, l’importante è rialzarsi».
Nel corso della visita, il capo della Farnesina ha spiegato: «Per risolvere il problema delle carceri dovremmo far scontare la pena ai giovani tossicodipendenti in comunità affinché la pena serva a recuperare la persona. Questo è l’obiettivo».
«Sono 30 anni che Antonio Tajani viene qui a Trivigliano per aiutarci ed ha sempre collaborato attivamente. Si è fatto spesso portavoce dei problemi di questi giovani», ha detto all’Agi don Matteo Tagliaferri fondatore della Comunità. «Sono anni che Antonio resta accanto a questi ragazzi anche dopo che hanno concluso il percorso e che sono definitivamente usciti dalle dipendenza. Li ha accompagnati, addossandosi tutti i costi del viaggio - ha raccontato don Matteo - al Parlamento europeo e ora ci ha detto che li ospiterà alla Farnesina».
«Quello del vice premier è un impegno attivo e costante, importante per questa comunità. Solo a Trivigliano ci sono un centinaio di ragazzi con varie dipendenze che vengono assistiti nel loro percorso di recupero e d’inserimento nella società. Dopo tanti anni moltissimi giovani si sono reinseriti positivamente nella società come ’coscienze nuovè rispetto alla cultura che ha determinato il loro disagio. Le comunità - conclude don Matteo - sono un valido aiuto ai giovani».