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Il piano di Salvini: "Urgente la riforma della giustizia". Poi attacca Conte

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La "cordiale telefonata" con l'amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi è arrivata dopo l'assoluzione per il processo Open Arms. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, secondo quanto fa sapere la Lega, ha "particolarmente apprezzato l'attenzione e la gentilezza" del figlio del Cavaliere e "ha ricordato con grande affetto le battaglie per una giustizia giusta affrontate da Silvio Berlusconi e che il centrodestra vuole portare a termine". All'indomani della sentenza di Palermo, Salvini incontra i sostenitori e militanti in Largo di Torre Argentina a Roma, prima di rientrare a Milano e convocare un nuovo appuntamento in via Dante, nel cuore della città.

Il leader del Carroccio, che incassa il sostegno degli alleati europei dei Patrioti, da Viktor Orban a Santiago Abascal, torna a spingere sulla riforma della giustizia. "È urgente. In tribunale a Palermo gli italiani hanno visto una giusta e sana separazione di chi giudica rispetto a chi indaga. Non sempre è così. La separazione delle carriere, secondo me, porterebbe quello che si è visto a essere normalità in tutta Italia". Ma altrettanto "fondamentale" per il vicepremier introdurre "la responsabilità civile per i magistrati che sbagliano con dolo". Su un suo eventuale ritorno alla guida del Viminale, Salvini risponde sibillino con il sorriso: "Sto bene dove sto, per ora". Ma poi specifica: "Per ora? No, no. Diciamo che il fatto che abbiano riconosciuto che quello che ho fatto da ministro dell'Interno è stato assolutamente corretto è una soddisfazione e, se qualcuno negli anni scorsi ha pensato: 'Non può tornare al Viminale, perché è sotto processo e potenzialmente un criminale', questa cosa cade. Detto questo, per me Piantedosi è un fratello. Non corro per sostituirlo".

E non solo. Il segretario della Lega sostiene che l'assoluzione dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per i fatti del 2019 "non" rappresenta "una prova di forza" nei confronti della premier Giorgia Meloni, che "è stata una delle prime a chiamarmi. Semmai era una prova nei confronti di associazioni straniere finanziate da persone all'estero che vogliono il male dell'Italia, perché il signor Soros e compagnia finanziano la distruzione della nostra cultura, civiltà e identità".

 

 

 

Salvini, d'altro canto, definisce Elon Musk "una persona illuminata" e dice che gli ha fatto "molto piacere il sostegno" del numero uno di X e Tesla. E poi riporta indietro le lancette dell'orologio: "Sono stati tre anni impegnativi, un'eventuale condanna avrebbe significato un'invasione di campo inaccettabile. Sicuramente l'aver riconosciuto che ho fatto semplicemente il mio dovere mi ripaga di tante amarezze". Quindi, non risparmia una nota polemica per Open Arms. Quello di Palermo - puntualizza il vicepremier leghista - "è un processo che è costato diversi milioni di euro. Pare che la Ong voglia fare appello, auguri. Avevano i musi lunghi". Non manca una frecciatina all'ex premier del governo gialloverde: "A me di Conte lo smemorato interessa poco. Gli faccio gli auguri di Natale, perché non voglio il male di nessuno. Non sono abituato a fuggire dalle mie responsabilità a differenza di altri. Quando faccio qualcosa, ci metto la faccia". Secca la replica di Conte: "Sono arrabbiatissimo, non si deve permettere, perché qui non è questione di memoria, sono fatti documentali. Il sottoscritto, da quando è iniziato l'impegno politico, ci ha messo sempre la faccia. Sempre ce la metterà, perché per me la trasparenza con i cittadini è una premessa necessaria per fare politica".

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