sparata di Conte
M5S e lo sballo di cittadinanza. L’ultima sparata di Conte: Cannabis di Stato per finanziare il Reddito
Sballo di cittadinanza. Così potremo definire uno “stupefacente” emendamento alla manovra, presentato dai 5 Stelle con il placet del Pd. «I pentastellati – spiega Paolo Trancassini, Questore della Camera – presentano una proposta molto corposa, che a differenza di come avviene solitamente quando parliamo di Movimento, non è firmata o controfirmata da Giuseppe Conte, ma dal deputato Carotenuto. L’obiettivo del documento è proporre una serie di coperture per reintrodurre quel reddito di cittadinanza voluto dai precedenti esecutivi». In primis si vogliono trovare risorse attraverso una patrimoniale. A chi ha dei redditi importanti dovrebbe essere applicata un’aliquota. In seconda battuta, per i gialli, invece, dovrebbe essere introdotto il monopolio della cannabis. Come da anni accade per le sigarette, lo Stato è il solo produttore del bene, ovvero impedisce, tramite leggi, l’entrata di mercato da parte di terzi. Le accise ricavate dalla vendita diventerebbero, dunque, fonte di gettito fiscale per finanziare il tanto discusso Rdc. «Non contenti di tutto ciò – continua il parlamentare di FdI – si chiede che ogni cittadino possa coltivare, per uso personale, fino a cinque piante di sesso femminile di cannabis, ovvero quelle che hanno un principio attivo e non hanno nulla a che vedere con la parola “light”, nonché si autorizza la cessione a terzi di piccoli quantitativi. Quest’ultimo, oggi, viene considerato spaccio. Ecco perché sono rimasto sorpreso da una proposta, a mio dire, assurda».
Qualunque cittadino con quattro dosi in Italia, infatti, deve affrontare un processo, mentre una famiglia, secondo quanto proposto dal M5S, può avere 25 alberelli di quella che dai ragazzi viene chiamata “erba” e farne ciò che vuole, anche venderla. «Il futuro della nazione, secondo il partito di Conte e quello di Elly Schlein, che pur non avendo proposto tale amenità, l’ha votata – spiega Trancassini – può essere sintetizzato in tre parole: reddito di cittadinanza, canne e spaccio. Per fortuna, c’è stato qualcuno di più responsabile che ha provveduto a stoppare il tutto».
Tale proposta, però, non l’unica stranezza presentata dalle opposizioni nella finanziaria. Lo stesso Questore di Montecitorio, ad esempio, ci fa notare un testo più che discutibile voluto da Avs. Si tratta di un emendamento a firma Grimaldi con il quale il partito di Nicola Fratoianni per coprire le spese relative al congedo parentale chiede l’aumento o il raddoppio delle tasse di successione. Anche in questo caso ovviamente c’è l’ok del Nazareno e dei suoi nuovi alleati a 5 Stelle. «Si tratta – spiega Trancassini – di un intervento fortemente ideologico. Non a caso viene più volte richiamato il mai dimenticato marxismo. Partendo da tale dottrina, si arriva alla conclusione che i beni che vanno in successione, come d’altronde è stato spiegato in un intervento di un collega del Movimento, è quasi un’ingiustizia sociale. Che differenza, viene detto, c’è tra il figlio di un ricco e quello di un povero. Il primo è fortunato perché è nato in una famiglia abbiente, il secondo invece non lo è. È come dire che l’eredità è una sorta di estrazione alla lotteria. Bisogna, pertanto, espropriarla a chi c’è l’ha. Parliamo, dunque, di teorie folli e ideologiche, considerando che siamo quasi non nel 2025 e non più ai tempi del Capitale. Per il Movimento 5 Stelle è ingiusto che una persona solo perché “figlio di” ha un lascito. Peccato che si tratta di un ragionamento cancellato dalla storia».