con chi se la prende
Toti, la rivendicazione sulla vittoria in Liguria e l’annuncio: “Ho chiuso con la politica”
L’ex governatore della Liguria Giovanni Toti si è concesso per una intervista al Corriere della Sera, dove ha parlato delle 1.620 ore di lavori socialmente utili che farà dopo il patteggiamento a due anni e tre mesi: «La legge prevede almeno due ore al giorno, ma mi è stato accordato di poterne fare di più. Sarà un lavoro d’ufficio più che altro. Presa incarico dei pazienti e campagne di sensibilizzazione per la prevenzione e la cura dei tumori, un lavoro di comunicazione e di rapporti, che è esattamente ciò che ho fatto tutta la vita. Anche accompagnare i pazienti. Continuerò anche a fare il giornalista».
«La Lilt aveva la necessità di una figura professionale come la mia per sensibilizzare i cittadini nelle varie campagne per la lotta ai tumori», ha detto ancora. Toti si è poi soffermato sulla sua situazione e su quello che ha passato: «Un terremoto che si conclude con una scossa di dimensione assai più piccole di quella che avevamo registrato all’inizio. Un anno bisestile normalmente non porta bene e il 2024 è stato un anno difficile per me, ma credo anche per la politica. Non so in quanti, amici e avversari, abbiano colto il significato della nostra strategia processuale. Abbiamo patteggiato con la Procura che ha concordato sul fatto che non c’è stato arricchimento personale da parte mia e non ci stati neppure atti illegittimi. Dopo tutto il dramma vissuto, resta che Toti povero era e povero è rimasto».
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«In Liguria, pur rivendicando i numeri dei nove anni del nostro governo, il centrodestra ha avuto qualche imbarazzo, forse - la tirata d’orecchie - un’ipocrisia involontaria a riconoscere che se si governa dal 2015 lo si deve al modo di far politica di Toti, alla classe dirigente selezionata e non ultimo ai finanziamenti raccolti legittimamente dai miei comitati che hanno finanziato tutti i candidati della coalizione. Per ora considero chiusa la mia esperienza con la politica. Credo di aver dato tutto il possibile e penso anche che la storia futura mi renderà più merito di quello che è stato fatto. Metterò la mia esperienza di comunicatore a disposizione del privato, cosa utile in un Paese dove neppure la destra riesce a considerare l’impresa senza qualche pregiudizio».