carte bollate

Valditara cita Lagioia e inchioda Schlein per le polemiche: “Favorevole alla libertà di insulto”

Da un post sui social alle carte bollate. Si può sintetizzare così la vicenda che vede protagonisti Giuseppe Valditara e Nicola Lagioia. Lo scrittore, dal suo profilo Instagram, ha fatto sapere di essere stato “cordialmente querelato per diffamazione dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Valditara”. “La mia colpa - ha spiegato - consisterebbe nell’aver criticato mesi fa, alla trasmissione ’Che sarà’ di Serena Bortone su Rai3, lo stile di un suo tweet, scritto a mio parere molto male sulla limitazione degli stranieri nelle classi italiane. Quel tweet - ha precisato - fu attaccato da tantissime persone in quei giorni per la sua nebulosità, con toni ben più aspri del mio. Ma il ministro decide di querelare me”.

 

  

 

Sul fatto si scatena la polemica. “Chiediamo al ministro Valditara e alla presidente Meloni se esista ancora in questo Paese la libertà di manifestare il proprio pensiero. Il ministro - ha detto la leader Pd, Elly Schlein - si sta infatti distinguendo per la serie di denunce e querele che rivolge a chi lo critica o esprime giudizi negativi sul suo operato. Una lista inaugurata da Christian Raimo e proseguita oggi con lo scrittore Nicola Lagioia e con il giornalista Giulio Cavalli”. A stretto giro è arrivata la replica del diretto interessato: “Prendo atto che l’onorevole Schlein è per la libertà di insulto. Confonde la critica con l’offesa e l’ingiuria. Non è questa - ha osservato il ministro Valditara - la cultura del rispetto che ci sforziamo di insegnare ai nostri giovani”. Mentre il legale di Valditara, Alessandro Paone, precisa che il ministro “non ha sporto alcuna querela in sede penale nei confronti del signor Nicola Lagioia, cui è stato notificato un atto di citazione in sede civile, dopo che lo scrittore si è sottratto volontariamente alla preventiva procedura di mediazione regolarmente esperita”.

 

 

C’è anche chi ha provato a individuare una possibile ‘soluzione’, come la deputata di Azione Daniela Ruffino: “Mi permetto un suggerimento al ministro dell’Istruzione, invece della querela, scelta sempre antipatica da fare non foss’altro per il sapore intimidatorio che sprigiona, provi a rivolgersi all’Accademia della Crusca. Un giurì d’onore potrebbe decidere la maggiore o minore fondatezza delle critiche rivolte da Nicola Lagioia al tweet. Nel caso di assoluzione di Lagioia, Valditara potrebbe essere condannato a riscrivere il tweet. Se, invece, venisse assolto toccherebbe a Lagioia scrivere un tweet di contrizione”.