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Pd, “li stimo, ma…”. Gentiloni affossa subito Sala e Ruffini e scuote i dem

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Il Pd sbaglierebbe a delegare il riformismo ad altri partiti. Ne è convinto l’ex premier ed ex commissario europeo Paolo Gentiloni, che, intervistato oggi su Il Foglio da Claudio Cerasa, ragiona anche sul futuro del centro e sul profilo del Pd, rispondendo ai rumors su Ernesto Maria Ruffini e Beppe Sala potenziali risorse di un soggetto di centro, una gamba da offrire al Pd per correre più velocemente alle prossime elezioni. «Sono amico di entrambi - spiega Gentiloni -. Ruffini l’ho anche nominato all’Agenzia delle Entrate nel 2017 affidandogli un compito non facile. Lui era stato responsabile di Equitalia e diventando nel 2017 responsabile dell’Agenzia delle Entrate aveva il compito di ristrutturare tutto il comparto e l’ha svolto egregiamente. Il governo Conte uno lo ha confermato. E posso parlare solo bene di Ernesto. C’è stima e amicizia e lo stesso posso dire con tutti gli altri soggetti che cercano di animare il centro, da Beppe Sala a Carlo Calenda a Matteo Renzi. Dopodiché che cosa si muoverà in quest’area dipende da loro. L’unica cosa che io posso dire, ma semplicemente per esperienze acquisite in precedenza, è che il contributo di quest’area è fondamentale». 

 

 

«Non è facile pensare che si possa ripetere un’esperienza come quella che per alcuni anni facemmo e che si chiamava Margherita, ma resta fondamentale. Con un però - mette in chiaro l’ex premier -. Sbaglierebbe chi pensasse che il profilo credibile riformista di un’alleanza di centrosinistra possa essere affidato in out sourching a una forza X e non coinvolgesse in modo fondamentale la forza principale, il primo garante del profilo rassicurante, credibile, riformista della coalizione è il perno della medesima, cioè il Pd». 

 

 

‘Rispetto alle prossime politiche, esiste o no il tema del federatore nel centrosinistra o semplicemente, come succede da anni nel centrodestra, il federatore sarà il leader che prenderà più voti alle politiche?’, chiede Cerasa. «Non ne ho più pallida idea - la risposta di Gentiloni -, lo decideranno i leader politici nei prossimi anni. Non mi pare un tema per questi mesi. Anche se capisco l’interesse giornalistico». 

 

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