IL DISCORSO DELLA PREMIER
Governo, la sfida di Giorgia Meloni: “L’Italia cambierà questa Europa”
Il giorno della chiarezza. È la sintesi perfetta per descrivere l’ultimo giorno di Atreju o meglio il “one woman show” di Giorgia Meloni. La premier, nel modo più semplice possibile, con la determinazione che l’ha sempre contraddistinta, risponde punto per punto a chi, negli ultimi mesi, ha provato ad arrestare un governo che risponde alle accuse con i numeri, alle provocazioni con i fatti e al veleno con l’ironia.
I MIGRANTI - Un punto, ad esempio, viene posto sull’annosa questione migranti. «I centri in Albania – sostiene a gran voce la leader di FdI, davanti alla gremita platea del Circo Massimo –funzioneranno. Chiedo a tutte le persone per bene di aiutarmi a combattere la mafia del mare». Accuse, dunque, verso quei giudici che, con «sentenze totalmente irragionevoli», hanno provato a ostacolare un modello virtuoso, che nella legalità trova il suo indiscusso punto di forza. «Abbiamo buttato fuori la camorra dalla gestione delle domande peri nulla osta dei migranti regolari, così come abbiamo buttato fuori i camorristi che occupavano le case popolari». Una battuta, quindi, verso il solito Roberto Saviano.
LE RIFORME - La prima donna della politica nazionale guarda con ottimismo all’avvenire. «Pessimismo, benaltrismo, tafazzismo o meglio la tendenza a piangerci addosso sono i principali nemici dell’Italia». L’appello ai connazionali, dunque, è tornare a credere in loro stessi e in quel Paese che può fare, a partire dalle tanto discusse riforme, da quella fiscale, passando per quella della giustizia, fino al premierato, «priorità delle priorità». Il 2025 di un esecutivo che, a parere del presidente del Consiglio, «non è mai stato così compatto» sarà incentrato proprio su queste. Impegno e concretezza sono le migliori medicine alle crisi. «Stiamo rispondendo con i fatti ai troppi uccelli del malaugurio che tifano contro la nazione».
L’IMPEGNO PER LA SANITÀ - A differenza di quanto sostengono i compagni, ribadito l’impegno del centrodestra per il diritto alla salute. «Con questo governo – sostiene Meloni - c’è lo stanziamento per la sanità più alto di sempre. Il calcolo non è difficile. Si fa perfino senza calcolatrice». Il riferimento è ai conti falsi diffusi dalla segretaria del Pd.
LA REPLICA A LANDINI - In soli 24 mesi, prendendo in considerazione solo i contratti di lavoro a tempo indeterminato, 850mila occupati in più. Sono i numeri con cui la prima inquilina di Palazzo Chigi replica alle accuse di quei sindacati che scendono in piazza contro l’esecutivo. «Silvio Berlusconi - dice agli alleati - sarebbe fiero del governo che ha contribuito a creare». Non si ritrova, invece, con «lo schema che usa la Cgil per indire gli scioperi generali». Secondo la leader di FdI se i toni utilizzati da Maurizio Landini fossero stati utilizzati dal centrodestra sarebbero arrivati i caschi blu dell’Onu: «La verità è che lui le proteste non le fa per aiutare i lavoratori, ma la sinistra».
LE BUGIE DEI PROGRESSISTI - Giorgia rivendica un metodo basato sull’entrare nel merito delle questioni, mettendo da parte ogni forma di pregiudizio o favoritismo. Caso emblematico la vertenza sull’ex Fiat: «Come per qualsiasi altra azienda che lavora in Italia – spiega Meloni – faremo la nostra parte. Quando bisogna difendere lavoratori, occupazione e crescita, ci trovate in prima fila. A noi, perché il Pd non l’abbiamo mai visto arrivare. Ad Elly Schlein s’inceppa la lingua quando deve dire la parola Stellantis. Forse è solo presa da altre priorità come la battaglia contro il pericolo incombente del fascismo condotta a colpi di duetti rap con gli Articolo 31 o di balli sui carri allegorici del Gay pride. Capite bene che una battaglia partigiana di tale levatura non ammette distrazioni». Una stoccata viene indirizzata anche verso il presidente del M5S Giuseppe Conte, che come la sua alleata dal Nazareno, aveva parlato di Italia debole in Europa. Il dito, però, è puntato soprattutto contro Romano Prodi, che come i suoi successori disse: «L’establishment adora questo presidente perché obbedisce». Una bordata a cui non ci sta quella che, nel continente, già qualcuno definisce la nuova Angela Merkel: «Devo confessare che quando ho letto gli improperi isterici che mi lancia da giorni ho aperto una bottiglia del mio vino migliore. Ho brindato alla mia salute. Ogni patriota, d’altronde, deve esserne fiero. Significa che siamo ancora dalla parte giusta della storia». L’ex presidente della Commissione Ue viene accusato di aver svenduto l’Iri, di averci fatto entrare nel modo sbagliato nell’eurozona e di aver agevolato l’ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del commercio.
I RINGRAZIAMENTI - Sin dall’apertura dell’intervento, colei che ha inventato Atreju si rivolge alle nuove generazioni: «Non c’è spazio – dice la leader di FdI ai suoi ragazzi -per gli egoismi dei singoli. Siate concentrati, ambiziosi e responsabili». Un messaggio particolare a Gioventù Nazionale, finita nel mirino dopo la tanto discussa inchiesta di Fanpage sull’antifascismo. Non a caso, al momento dell’inno di Mameli, indossa la felpa di quei volontari, che non l’hanno mai abbandonata. Un ringraziamento, però, lo rivolge anche alla sorella maggiore Arianna, spesso nel bersaglio di chi vuole indebolire i conservatori: «Nella foga di dover piazzare amici, parenti e gente che non conosce – ironizza – ha trovato anche il tempo per l’organizzazione di questa rassegna».