Dossier, l'inchiesta torna a Roma. Forza Italia: "Lo scandalo non evaporerà"
Tornerà alla Procura di Roma, dove era stata avviata, l'indagine in corso a Perugia sugli accessi abusivi alle banche dati investigative della Direzione Nazionale Antimafia. Il Gip del Tribunale umbro Angela Avila ha accolto l'eccezione di incompetenza territoriale presentata dall'avvocato Andrea Castaldo, difensore dell'ex magistrato dell'antimafia Antonio Laudati, indagato insieme al finanziere Pasquale Striano. Ma il caso non si dissolverà, attaccano parlamentari di Forza Italia. “Se qualcuno pensa che lo scandalo Striano-De Raho-Procura antimafia possa evaporare con l’eventuale trasferimento dell’indagine a Roma, fa previsioni sbagliate. Non solo perché confidiamo che certi luoghi non siano più il ‘porto delle nebbie’ di un tempo, ma perché la Commissione parlamentare antimafia si avvarrà certamente dei suoi ampi poteri di indagine", dichiarano il Vicepresidente della Commissione Antimafia di Forza Italia, Mauro D’Attis, il Capogruppo in Commissione Antimafia di Forza Italia, Pietro Pittalis, ed i membri della Commissione Antimafia di Forza Italia, Maurizio Gasparri, Pierantonio Zanettin, Giuseppe Castiglione e Chiara Tenerini.
Il super accusatore conferma: "De Raho sapeva dei dossieraggi di Striano"
"Siamo certi che con la presidente Colosimo e l’impegno di tutti noi proseguiremo e intensificheremo l’indagine in corso. Ci potremo avvalere degli enormi poteri della commissione, interrogare tutte le persone coinvolte, assumere decisioni anche rilevanti. La Commissione antimafia non è un centro studi, ma una istituzione che ha il potere di fare pulizia e imporre la legalità, a via Giulia e ovunque. Nessuno pensi di sfuggire alle proprie responsabilità. Ripetiamo nessuno. Il Parlamento non è il ‘refugium peccatorum’. Non ci saranno immunità, non ci saranno impunità. Saremo giusti, ma inesorabili”, si legge nella nota.