Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ue, “siamo al green”. Così le politiche verdi hanno ucciso l'economia

Dario Martini
  • a
  • a
  • a

La crisi dell’automotive sta travolgendo Stellantis, Volkswagen, Audi, insomma le principali case automobilistiche europee. E per scardinare la vecchia Ue, che con politiche ideologiche sulla transizione energetica ha gettato in una crisi profonda un settore fondamentale dell’economia, molto passa dall’Italia. In particolare da Fratelli d’Italia, che può vantare un vicepresidente esecutivo della Commissione, Raffaele Fitto, una vicepresidente dell’Europarlamento, Antonella Sberna, e la delegazione più numerosa di eurodeputati italiani, ventiquattro, che sono anche la forza politica maggiore del gruppo dei Conservatori e Riformisti. E con questo ruolo di peso punta a cambiare gli equilibri della maggioranza che sostiene Ursula von der Leyen. Maggioranza che nei fatti è già cambiata con il voto che ha dato il via alla nuova Commissione.

 

 

Dirigenti d’azienda, associazioni di categoria e lobbisti europei ieri sera sono accorsi all’Hotel Thon di Bruxelles, a pochi passi dall’Europarlamento, per ascoltare «La via italiana verso una nuova Europa», ovvero il programma che FdI intende portare in questa decima legislatura europea. Si respira l'aria di un nuovo corso, ne sono tutti convinti. Una convinzione che si unisce a speranza. Una sintesi la regala proprio Giorgia Meloni, con un videomessaggio: «L’Italia saprà ritagliarsi un ruolo sempre più centrale. Con Fitto abbiamo conseguito un risultato straordinario che non era scontato. Siamo pronti a dare il nostro contributo in questa nuova legislatura europea. Il sistema Italia se unito può fare la differenza. Dobbiamo fare sistema, abbiamo le carte giuste. L’Europa non può permettersi tentennamenti e ritardi. Potrei sintetizzare in due parole: trovare soluzioni. Rimbocchiamoci le maniche». È Carlo Fidanza, capodelegazione delle truppe di FdI all’Europarlamento, ad indicare le priorità: «Le condizioni sono cambiate, possiamo entrare nel merito di ogni provvedimento e iniziare a cambiare le cose». Un esempio? «La transizione green, che deve essere equa e bilanciata, e mi riferisco in particolare alla crisi dell’automotive. Dobbiamo essere meno indipendenti dai Paesi extra europei. Dobbiamo portare realismo in questa nuova legislatura».

 

 

Un accordo può essere trovato con il Ppe, che ha già annunciato di voler posticipare la data del 2035 per lo stop alle auto a diesel e benzina. C’è un nome che non ti aspetti in un evento di FdI, che ritorna più volte, ed è quello di Mario Draghi, che con il suo rapporto commissionato da von der Leyen ha messo l’accento proprio su questi aspetti. Lo ricorda anche l’ambasciatore Vincenzo Celeste, rappresentante italiano permanente in Ue, per il quale «l’Italia dovrà svolgere un ruolo centrale in una fase delicata. L’Europa potrà essere sostenuta solo da risorse di adeguate, come ha ricordato anche Draghi, il cui monito dobbiamo raccogliere». Tutto si può riassumere in una formula: «Maggioranze variabili». Significa che von der Leyen cercherà maggioranze su ogni provvedimento, per cambiare le politiche che si sono rivelate fallimentari. «FdI è la delegazione più importante nei Conservatori europei», ricorda il copresidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini, «oggi siamo più performanti nel rapporto che abbiamo con voi», dice rivolgendosi ai rappresentanti delle associazioni di categoria corsi a scoprire quale sarà il nuovo corso che il partito di Giorgia Meloni intende realizzare.

 

Dai blog