"mo' so' raggi vostri"

Grillo, cosa c'è dietro il carro funebre. Il Vaffa a Giuseppi e la rinascita "rosa"

Edoardo Sirignano

Come alcuni credono nella vita eterna dopo la morte, può esserci un oltre anche per i 5 Stelle. Altro che «funerale», il videomessaggio di Grillo, diffuso nella scorsa mattinata, è un appello a “non mollare” o forse, come ha detto un’attivista della prima ora, una "nuova chiamata alle armi". La metafora del carro funebre ha un significato: si chiude un capitolo per un altro. Il partito di Conte, quello della svolta a sinistra o della magia di «Oz», come è stato definito l’ex premier dal fondatore, è «stramorto». Detto ciò, esiste un «humus» derivante dalla decomposizione della creatura deceduta, ovvero quell’«identità», che non sarà mai cancellata da alcuna leadership, alleanza o accordo di palazzo. Beppe vuole dire ai suoi che ha «un’idea per il futuro». Sono gli stessi fedelissimi del comico a riferire come l’Elevato abbia, nei fatti, già avviato i lavori per un Movimento alternativo che ci sarà, comunque dovessero andare le votazioni, che si terranno dal 5 all’8 dicembre.

IL NUOVO M5S DI VIRGINIA

  

Qualora dovesse spuntarla la linea Conte, Grillo ha già dato mandato a un team di legali, guidato da un noto docente universitario, per fare ricorso al Tar e tenersi il simbolo. Il piano è utilizzarlo per un moderno contenitore guidato da Virginia Raggi. L’ex sindaco di Roma, da mesi, viene considerata il profilo utile a mobilitare una forza in discontinuità col passato, che s’identifica nello storico logo, ma esce dai teatri e torna per le strade. Insomma, quanto predicato, a più riprese, dalla neonata associazione “I Figli delle Stelle” e da quegli onorevoli della prima ora, che a differenza dei vari Fico e Taverna, hanno detto “no” al nuovo corso.

 

 

 

L’ALTERNATIVA APPENDINO

Nel caso in cui passasse l’astensione, ovvero la strada indicata dal Fondatore, anche se mai rivelata esplicitamente, il legale di Volturara Appula, si dovrebbe dimettere il giorno dopo. Bisognerà, intanto, trovare un’alternativa all’attuale presidente. Il tal caso, il nome prescelto o meglio il "piano b" sarebbe Chiara Appendino. L’ex fascia tricolore di Torino garantirebbe sia il gotha contiano, con cui condivide l’esperienza a Montecitorio che i suoi vecchi amici dei Meetup, con cui è sempre rimasta in ottimi rapporti. In quel di Nova, la parlamentare piemontese è stata tra i pochi a criticare i pentastellati che hanno applaudito al grillicidio.

LA TRATTATIVA

La terza strada, più difficile da realizzare, è la famosa "trattativa", un processo molto simile alla mai dimenticata "Svolta della Bolognina". Le due parti dovrebbero sedersi allo stesso tavolo e trovare una soluzione che possa consentire a Conte di farsi il suo partito di sinistra e a Grillo di tenersi la sua creatura. In questo quadro, un ruolo da protagonista potrebbe essere svolto da quegli onorevoli che non si sono mai schierati nella diatriba. Un nome su tutti, la senatrice Mariolina Castellone. Grazie al suo ruolo istituzionale, la vicepresidente del Senato, è considerata più di un semplice “pontiere”.

 

 

LA FEDERAZIONE

Una quarta strada è una moderna federazione, in grado di riunire tutti gli ex, che pur avendo bocciato esplicitamente il nuovo corso Conte, hanno intrapreso percorsi differenti dalla destra e dalla sinistra. L’associazione “Schierarsi”, guidata da Alessandro Di Battista, ad esempio, potrebbe rientrare nel progetto. Medesimo ragionamento vale vale per "Sud Chiama Nord", il partito sudista di Cateno De Luca e Laura Castelli. Quest’ultimo potrebbe servire a espugnare la roccaforte siciliana dei pentastellati vicini al legale foggiano. Impegnati a mettere insieme i delusi l’ex ministro Danilo Toninelli, l’ex presidente dell’Antimafia Nicola Morra e una serie di parlamentari vicini al fondatore e non disposti ad abbandonare quel sogno che li ha portati alla ribalta nazionale.