affitti brevi

Keybox, la Lega storce il naso per lo stop: “Perplessità sulle conseguenze”

Stop del Viminale al check in da remoto per gli Affitti brevi. “In un momento storico delicato a livello internazionale, caratterizzato da eventi che a vario modo impongono un elevato livello di allerta, si conferma l'obbligo posto a carico dei gestori di strutture ricettive di ogni genere o tipologia di verificare l'identità degli ospiti mediante verifica de visu della corrispondenza tra persone alloggiate e documenti forniti, comunicandola alla Questura territorialmente competente”. È quanto contenuto nella circolare con cui il Ministero dell’Interno ha stabilito che anche per gli appartamenti affittati online per brevi periodi adesso diventa obbligatorio il controllo di persona dei documenti dei clienti. Non sarà più sufficiente dunque inserire i propri dati online per accedere all’alloggio, ma ogni ospite dovrà essere identificato de visu da qualcuno dello staff della struttura, che dovrà accertare la corrispondenza tra il documento e chi lo presenta.

 

  

 

«Esprimiamo perplessità sulla norma che impone l’obbligo di identificazione fisica dei clienti ai titolari di strutture che offrono affitti brevi», fa sapere la Lega con una nota del suo dipartimento Economia. «La sicurezza deve essere tutelata, ma l’identificazione a distanza, procedura che offre sufficienti garanzie, non va confusa - si osserva sulla stretta per le keybox - con il semplice invio di una fotocopia. In molti contesti, compresi quelli delle aree interne, l’identificazione a distanza permette di tenere in vita strutture che altrimenti dovrebbero chiudere». «Chiediamo maggiore attenzione su una misura che rischia di alimentare il nero e di penalizzare ulteriormente il diritto di proprietà di 600.000 piccoli proprietari e l’attività imprenditoriale di 30.000 gestori», è la richiesta della Lega.