il caso di lecce
Landini incontra gli alunni e scoppia la vera rivolta. “Usa parole violente”
Mentre il ceo di Stellantis, Carlo Tavares, si dimette dopo il crollo di vendite e profitti, il segretario della Cgil Maurizio Landini, leader in pectore della sinistra, continua a minacciare di bloccare l’Italia con gli scioperi, dopo quello generale di tre giorni fa. Ovviamente restando inerme di fronte alla crisi del gruppo automobilistico dove ci sono lavoratori licenziati e cassa integrazione a ripetizione (a Termoli cinque giorni dal 16 al 21 dicembre per 400 lavoratori). Di fronte a tutto ciò Landini continua nella sua battaglia politica, attaccando il governo per la manovra: «Venerdì 500mila persone sono scese in piazza e c’è stato uno sciopero generale che ha funzionato. Quindi il problema adesso è il governo cosa risponde. Noi abbiamo chiesto cose molto precise: ci vuole un aumento dei salari a partire dai contratti del settore pubblico, bisogna aumentare la spesa sanitaria per fare le assunzioni anche nella sanità e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti (tradotto: patrimoniale, ndr). Stiamo chiedendo al governo che riconvochi un tavolo per riaprire questa discussione sulla legge finanziaria». E ancora: «Se non si apre un confronto, se il governo non ci convoca, se in Parlamento non cambia la legge di bilancio, con la Uil valuteremo come andare avanti». Quindi scioperi a "go go".
Come ricorda il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ne sono previsti già quindici a dicembre. «Landini ha proclamato lo sciopero prima ancora di conoscere legge di bilancio, lamentando tagli alla sanità che non ci sono - spiega il leader della Lega -. Quindi mi sembra che faccia politica. Il diritto allo sciopero è previsto non solo dalla Costituzione ma anche dalle regole e dal buonsenso, tanto che sono stati quasi mille gli scioperi effettuati a vario titoli suoi territori in questi due anni. Quindi le opposizioni che parlano di limitazione del diritto allo sciopero hanno qualche problema con la matematica», afferma il ministro dei Trasporti. I giorni più a rischio per i trasporti sono il 13 e il 15 del mese. «Se non adotteranno il buonsenso, adotterò lo stesso criterio di interventi per garantire il penultimo venerdì prima di Natale una giornata serena», rimarcato Salvini. Quindi, nuova precettazioni in vista.
E se Landini non accenna a placare la sua «rivolta sociale» (c’è chi venerdì lo ha preso alla lettera con gli scontri di Torino), i partiti di opposizione si accodano diligentemente. Elly Schlein, seduta accanto proprio a Landini all’assemblea di Angelo Bonelli a Chianciano, attacca: «Il governo metta giù le mani dal diritto di sciopero». Sulla stessa linea Bonelli: «Le parole di Salvini sono volgari e oltraggiose». Mentre Nicola Fratoianni, compagno d’avventure in Avs, utilizza lo stesso linguaggio di Landini: «Ci sono troppe disuguaglianze, noi vogliamo rivoltare questo Paese, questa è la rivolta sociale». Un modo di esprimersi da cui prende le distanze con forza Potito Perruggini Ciotta, presidente dell’Osservatorio nazionale Anni di piombo per la verità storica: «Non possiamo abbandonare le nostre figlie e i nostri figli nelle mani di un violento e ossessivo nella comunicazione come Maurizio Landini. Permettergli di entrare in contatto e parlare alle nostre ragazze e ragazzi di due istituti superiori di Lecce è veramente l’inizio della fine». Proprio oggi, infatti, Landini parteciperà a un evento con gli studenti leccesi alla Masseria Tagliatelle. «Non solo come presidente dell’Osservatorio Anni di piombo - prosegue - ma ancor di più come papà di un giovane di 16 anni sono atterrito e sconvolto. Che ben due presidi abbiano dato la possibilità ad una persona così aggressiva nel linguaggio come Landini di confrontarsi con gli studenti, ci fa capire come stiamo perdendo di vista la bussola e stiamo andando verso una deriva di indottrinamento scolastico, come purtroppo accadde durante gli "anni di piombo". Non reputo il segretario della Cgil uomo idoneo a dialogare con delle menti così acerbe e in formazione. È questo l’esempio che vogliamo trasmettere? Non si trovano altri "maestri"?».