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Tommaso Foti giura da ministro, le parole di Meloni: "Esperienza e capacità"

«Tommaso Foti ha giurato da Ministro nelle mani del Presidente Mattarella e a lui desidero rivolgere le più sentite congratulazioni, mie personali e di tutto il Governo». Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sottolineando che «Tommaso è un politico di grande esperienza e capacità, tra le migliori risorse di cui Fratelli d’Italia dispone oggi. Ha una lunga carriera parlamentare alle spalle e, da capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, ha saputo dimostrare in questa legislatura il suo valore e la sua competenza, guidando il principale partito di maggioranza a Montecitorio. È un militante, appassionato e coerente, che ha dedicato fin da giovanissimo la sua vita al servizio della sua comunità e della Nazione», aggiunge.

 

  

 

 

Da "decano" parlamentare a super ministro del Pnrr. È la parabola politica di Tommaso Foti, classe 1960, nato a Piacenza sotto il segno del toro perché «i pesci li lascio alla...canzone», come lui stesso scrive nella biografia online. Stakanovista, fumantino, ironico, viene descritto dai suoi colleghi un vero e proprio ’bulldog dell’Aulà, che non molla mai la presa. «Il lavoro è tanto, ma chi mi conosce sa che non mi fermo davanti alle sfide, neppure a quelle impossibili», rivendica nel proprio curriculum vitae, per poi scherzare: «Non ho particolari vizi, che non siano quelli propri di tutti gli umani». Fedelissimo di Giorgia Meloni, lascia il delicato l’incarico di "guardiano" del gruppo più numeroso alla Camera (117 deputati in tutto). Chiamato dai suoi amici "Masino", tifosissimo dell’Inter, Foti muove i suoi primi passi da figlio d’arte, nell’azienda agricola di famiglia, ma la sua vera passione è la politica dove fa una lunga gavetta. Iniziata giovanissimo. Nel 1980, a 20 anni, infatti, diventa consigliere comunale della sua città per l’Msi e viene rieletto in ogni successiva consultazione, fino al 1994. A gennaio dello stesso anno, partecipa alla fondazione di An che rappresenta sempre in Consiglio comunale fino al 2005. Dal 1998 al 2001 è stato pure vicesindaco del Comune e assessore al bilancio e consigliere provinciale e regionale. Approda in Parlamento, la prima volta, nell’aprile del ’96, eletto nella liste del Popolo della libertà, battendo di circa 330 voti il politologo Gianfranco Pasquino. Con cinque legislature alle spalle (1996; 2001; 2006; 2008; 2018), Foti è uno dei decani dell’emiciclo e tra i fondatori di Fratelli d’Italia (nel 2018 torna a Montecitorio come parlamentare di Fdi appunto). Con la vittoria del centrodestra alle ultime politiche del 2022, Foti viene rieletto alla Camera per la sesta volta, affermandosi nel collegio uninominale di Piacenza e Parma ovest con oltre 92mila voti. Il 9 novembre viene scelto all’unanimità capogruppo del principale partito di maggioranza. In questa legislatura Foti ha "firmato" il cosiddetto salva-Milano (approvato in prima lettura alla Camera) e la riforma della Corte dei conti (ancora all’esame della commissione Affari costituzionali e Giustizia).