M5s, schiaffo a Liliana Segre: no alla cittadinanza onoraria. Il caso a Pinerolo
Siamo davanti a un (ennesimo) caso di antisemitismo. Venerdì 29 novembre è stata bocciata dal Consiglio comunale di Pinerolo (comune di circa 35mila abitanti in provincia di Torino) la mozione presentata da Dario Mongiello per assegnare la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre. L’iniziativa, infatti, non è stata condivisa dalla maggioranza che ha sostenuto Luca Salvai, il sindaco in quota Movimento 5 stelle. Proprio nel giorno in cui veniva respinta la sua cittadinanza onoraria, la Segre, sulle pagine del Corriere della Sera, parlava della situazione in Medio Oriente: «Non si può parlare di genocidio a Gaza, ma di crimini di guerra e contro l'umanità». E sottolineava che «l’impennata delle manifestazioni di antisemitismo nel mondo, a livelli mai visti da decenni, dimostra l’effetto devastante delle tossine che sono tornate in circolo».
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La posizione dei pentastellati sulla guerra tra Israele e Palestina è nota, e ricordiamo le parole scritte da Giuseppe Conte al direttore de Il Foglio Claudio Cerasa: «Ci sentirà, anche in futuro, chiedere con fermezza la condanna di Netanyahu e dei suoi ministri e l’assunzione di sanzioni nei loro confronti. È per questo che ci vedrà lavorare per la prospettiva di due popoli per due stati: Israele e Palestina».
Eppure, da Giuseppi nessuna conferma sul fatto che sia o meno in atto un genocidio, come mai? Sia negli studi di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, a domanda diretta della conduttrice, che in altre occasioni, lui ha risposto «chiamatelo come volete, ma è un massacro di 35mila civili palestinesi che si sta realizzando in mesi e mesi di efferata, scellerata strategia militare da parte del governo di Netanyahu. Le parole, poi, sceglietele voi».
Forse sarebbe il caso che Conte facesse chiarezza sia sul termine in questione che sulla decisione presa da un appartenente al suo movimento.
Una chiarezza che non si è fatta attendere dagli altri partiti, che hanno espresso sdegno per quanto accaduto. Su X Matteo Renzi prova «profondo imbarazzo per la miseria umana di chi, per ragioni ideologiche, rifiuta di riconoscere la grandezza e l’umanità di Liliana Segre. Un Paese che non riconosce i propri eroi quando sono in vita è un Paese più povero. Più piccolo. Più triste». Sempre da Italia Viva, la senatrice Raffaella Paita: «Sembrerebbe uno scherzo di cattivo gusto eppure è la realtà.
Una donna coraggiosa, sopravvissuta all’orrore dei lager nazisti, si deve vedere negata l’onorificenza nell’Italia del 2024».
Sulla stessa linea le parole di Lucio Malan, il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia: «Davvero una brutta pagina per Pinerolo, con una pessima figura di livello nazionale, per un voto che, tra l’altro, il campo largo ha visto spaccarsi drammaticamente su una questione che dovrebbe vedere tutti uniti». Anche Giorgio Merlo, dirigente di Area Popolare, si discosta: «Bocciare la proposta di dare la cittadinanza onoraria alla sen. Liliana Segre è un atto politico e amministrativo grave e quasi incommentabile. Anche perché non c’è alcuna motivazione plausibile che possa giustificare un simile atto».
Per tentare di giustificare la decisione presa dal comune, il sindaco ha detto all’Adnkronos che «la cittadinanza onoraria deve unire una comunità, non può essere utilizzata per creare divisioni. La mozione è stata bocciata perché presentata in modo strumentale legandola al conflitto israelo palestinese in corso». Una figura come quella di Liliana Segre, donna sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, non può essere divisiva, a meno che non si voglia fare del falso revisionismo storico.