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Inchiesta dossier, De Raho convocato da Cantone per rispondere sul verminaio di Striano & Co

Rita Cavallaro
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Federico Cafiero De Raho è stato convocato in Procura per rispondere sul dossieraggio di Striano & Co. L'ex capo dell'Antimafia, oggi deputato pentastellato e vice della Commissione d'inchiesta che indaga sul verminaio alla Dna, stamattina ha chiesto l’accesso agli atti depositati a Palazzo San Macuto e nelle prossime ore si presenterà dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone, che nei giorni scorsi ha depositato al Riesame una relazione, redatta dall'allora vice di De Raho, Giovanni Russo, nella quale sono delineati i timori, già dal 2020, di quell'attività illecita che il finanziere Pasquale Striano avrebbe messo in atto per almeno quattro anni, con costanti e innumerevoli intrusioni illecite alle banche dati su politici del centrodestra, che secondo gli inquirenti sarebbe stata ordita in concorso con l'ex pm Antonio Laudati e tre giornalisti del quotidiano Domani, tutti accusati di accesso abusivo alle banche dati e rivelazione del segreto.

 

 

La relazione è venuta alla luce a seguito di un'ispezione interna negli uffici della Dna richiesta dal procuratore capo Giovanni Melillo: era in un cassetto, ma non era firmata né protocollata. Ascoltato da Cantone, Russo ha confermato non solo di aver scritto lui quel documento con cui informava i vertici di via Giulia dell'attività illecita di Striano, ma di aver parlato della questione direttamente con il capo De Raho, il quale gli avrebbe garantito che si sarebbe occupato lui di parlare con il finanziere e gli avrebbe detto di non protocollare il documento. Poi nulla successe e Striano ha continuato a spiare politici ed esfiltrare file, consegnati ai giornalisti e diventati esclusive sui giornali per altri due anni, fino a quando la denuncia del ministro Guido Crosetto ha scoperchiato il vaso di Pandora.

 

 

Non appena la circostanza dell'esistenza della relazione di Russo è emersa, De Raho ha gridato al complotto, bollando come bugie le dichiarazioni del suo vice, con uno scaricabarile fondato sull'assunto che lui non aveva mai visto quel documento. Eppure la Procura non ci crede che De Raho fosse all'oscuro di tutto. Gli investigatori avrebbero almeno un altro testimone, un carabiniere, a conferma della testimonianza di Russo. Motivo per il quale il procuratore Cantone ha deciso di convocare per domani l'ex capo dell'Antimafia, che dovrà chiarire gli aspetti inquietanti di quel verminaio che ha agito indisturbato sotto il suo comando.

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