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Grillo, Gasparri clamoroso: "Vaffa dopo vaffa a f...ci hanno mandato lui"

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“Vaffa dopo vaffa, a fan… ci hanno mandato Grillo”. Mentre in casa 5 Stelle la tensione è esplosa in una guerra aperta tra i vertici, le reazioni politiche toccano punte di forte ironia. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, per esempio, ha scritto queste mirate parole a corredo di un video su Beppe Grillo, con la didascalia "Chi di vaffa ferisce, di vaffa perisce. Sic transit gloria mundi", per commentare l'abolizione della figura del Garante e la rimozione del limite dei due mandati. 

 

Dai "vaffa" di Beppe Grillo alla nuova linea del partito di Giuseppe Conte (che come molti fanno notare è sempre più vicina a quella del Partito Democratico), dal "cambiamento epocale" promesso dal Garante, per cui ognuno avrebbe avuto una password per "decidere", alla costituente di Roma in chiave progressista: a distanza di quasi 15 anni dalla nascita del Movimento 5 Stelle e dalla promessa di aprire il Parlamento come una "scatoletta di tonno", ci si domanda che fine possa fare la forza politica fondata dal genovese insieme a Gianroberto Casaleggio.

 

 

La vendetta dell'Elevato è appena iniziata: meno di ventiquattr'ore dopo la chiusura della Costituente, ha fatto la mossa più dirompente che gli fosse concessa, chiedendo la ripetizione delle votazioni e rimettendo in discussione le decisioni degli iscritti. L'attuale leader del Movimento 5 Stelle è andato su tutte le furie. "Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio - ha scritto sui social Conte - ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Potremmo contestare questa vecchia clausola e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale". "Il simbolo non è di Grillo, ma del M5S. Non siamo la costola del Pd", ha tuonato oggi l'ex premier in un'intervista a "Il Rosso e il Nero" su Rai Radio1. 

 

 

 

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