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Costituente M5S, Casaleggio contro Conte: "Fallimenti e irrilevanza politica"
Alleanze, collocazione politica, ruolo del leader, poteri del Garante, il nome e il simbolo: sono questi i principi del Movimento 5 Stelle che vengono messi in discussione. "È un momento cruciale per la nostra comunità" e "di sicuro il M5S non può tornare indietro né vagheggiare un ritorno alle origini che oggi, in un contesto politico anche internazionale completamente differente, non avrebbe senso e ci porterebbe solo all’isolamento e all’irrilevanza": così Giuseppe Conte ha presentato l’assemblea costituente del partito di cui è leader, che oggi e domani vedrà il suo momento clou con la kermesse "Nova" al palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma. I circa 90mila iscritti al Movimento stanno già votando da due giorni i quesiti che, a seguito del processo partecipativo voluto da Conte, dovrebbero dare impulso al nuovo corso, in parte osteggiato dal fondatore Beppe Grillo, che più volte si è detto contrario all’ipotesi di cambiare alcune regole. Nelle ore della resa dei conti, è tornato a parlare anche Davide Casaleggio, figlio del cofondatore Gianroberto.
"Io penso che oggi questa iniziativa che hanno deciso è figlia di un fallimento elettorale dopo l’altro. Sostanzialmente hanno perso. Si abbandonano la democrazia dal basso e l’idea di far decidere gli iscritti, e si finge una democrazia. Si decidono dall’alto quali debbano essere le alleanze, ad esempio. È una finzione far decidere i quesiti da 300 anonimi", ha detto in diretta a Omnibus, il programma di politica e di attualità di La7. Nel mirino di Casaleggio è finito Giuseppe Conte: questo modello "non sta funzionando. Uno può anche inventarsi un modello completamente diverso, ma i risultati stanno dicendo che ha allontanato gli iscritti, gli elettori, le persone che sono elette nei vari livelli di rappresentanza dalle regionali. Ha portato questo modello a un’irrilevanza politica", ha tuonato. Quanto a Beppe Grillo, ha aggiunto: "Non so se si farà vedere. Penso che la situazione sia un po' triste perché oggi c’è un pensiero verso il futuro di un’organizzazione politica che sostanzialmente sta escludendo alcuni dei suoi pilastri fondamentali dalla conversazione stessa", ha chiosato.