Migranti, “attacco ingiustificato, denigratorio e generalizzato”. Si riaccende lo scontro governo-toghe rosse
Resta alta la tensione tra governo e toghe sul fronte dei migranti. E mentre le opposizioni vanno all'attacco del decreto Flussi, che viene bollato come una 'crociata' tesa a colpire i magistrati, il Csm approva la risoluzione a tutela dei giudici di Bologna. La decisione del plenum di palazzo Bachelet arriva con 25 voti favorevoli e 5 contrari alla delibera della prima commissione, in difesa dei magistrati finiti al centro della bufera dopo aver rinviato alla Corte di giustizia europea il decreto legge 'Paesi sicuri' approvato dal governo per sbloccare la situazione dei trasferimenti in Albania. Intanto alla Camera prosegue, in commissione Affari costituzionali, la discussione sul decreto Flussi e dopo le polemiche sull'emendamento governativo approvato mercoledì notte, che aggiorna l'elenco dei 'paesi sicuri' di origine dei richiedenti asilo, inserendo anche Egitto, Bangladesh e Marocco, le critiche delle opposizioni si concentrano su altri due emendamenti: da una parte la secretazione dei contratti per gli affidamenti e le forniture a paesi terzi nell'ambito degli accordi legati al controllo delle frontiere; dall'altra il cambio di competenza per le convalide dei trattenimenti nei cpr, che passa dalle sezioni specializzate dei tribunali civili, alle corti d'appello, e viene ribattezzato dalle opposizioni 'emendamento Musk', perché presentato dopo le esternazioni di Mister X sui giudici italiani.
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"Ancora una volta, la maggioranza, chiude ogni spazio di confronto, perseguendo una crociata ideologica contro migranti, ong e magistratura", si legge in una nota del Pd, che in serata rincara la dose e parla di "una chiara vendetta contro chi, applicando la legge, si è rifiutato di piegarsi a richieste che violano i principi del diritto". Da Più Europa, il segretario Riccardo Magi sottolinea: "Le sezioni specializzate immigrazione emettono sentenze sgradite al governo e il governo toglie la competenza a queste sezioni. Un inaudito intervento punitivo del governo in reazione alle decisioni sui trattenimenti in Albania". E per Filiberto Zaratti di Avs, tenendo segreti gli appalti si "cancella la trasparenza in operazioni delicatissime e ad alto rischio di infiltrazioni criminali".
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Clima acceso anche in Csm dove il presidente della prima commissione, Tullio Morello, parla di un intervento, quello a tutela dei giudici di Bologna, "necessario" a seguito di "un attacco ingiustificato, denigratorio e generalizzato da parte di autorevoli rappresentanti delle istituzioni e organi di stampa". "Siamo davanti a uno scontro istituzionale molto grave che è alimentato dalla ormai quotidiana aggressione del Governo nei confronti della magistratura", scrivono in una nota la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e il capogruppo in commissione alla Camera, Federico Gianassi. "È ora che il Governo si fermi - aggiungono -. Basta forzature ideologiche".