il ruolo dei "caminetti"

Anci, il retroscena sulla nomina di Manfredi: fu decisa un mese fa a casa Rutelli

Mira Brunello

L’imprimatur alla candidatura di Gaetano Manfredi, eletto alla guida dell’Anci, in realtà fu stabilito già un mese fa. Esattamente nel salotto romano di Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, con i commensali chiamati a festeggiare in anticipo il compleanno di Goffredo Bettini. E che commensali poi. Oltre al già citato sindaco di Napoli, l’evergreen Dario Franceschini, che smessi i panni da ministro della cultura, continua ad annaffiare la sua ‘creatura’ preferita, ovvero il Pd, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che una qualche conoscenza sul tema in discussione, ce l’ha sicuramente. Insomma tutti cari amici di Giuseppe Conte, il quale a sua volta ha un rapporto strettissimo con il festeggiato. Tantissimi ‘leggendari’ genetliaci trascorsi insieme, preferibilmente in zona la Storta, nel giardinetto dell’abitazione dello storico autista del vero guru della sinistra, il mitico Libero. 

 

  

 

Il mese scorso, per dire, non si discuteva come è avvenuto spesso in passato delle magnifiche sorti del governo giallorosso, e di quanto l’avvocato di Volturara Appula fosse un solido punto di riferimento dei progressisti (improvvido copyright di Nicola Zingaretti). Bensì più prosaicamente il desco si è concentrato a chiudere il patto per la successione di Antonio De Caro (eletto nel frattempo all’Europarlamento) alla testa dell’associazione dei Comuni. In pratica il sindaco dei sindaci. L’accordo di quella sera tra Bettini e Franceschini ha retto. Nonostante la forte opposizione del sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che ha sfidato il collega di Napoli fino all’ultimo, sostenuto da Giuseppe Sala, il primo cittadino di Milano che rese pubblica la cena a casa di Francesco Rutelli, ed anche la sua amarezza per quell’incontro. Poi al fotofinish, domenica scorsa, il Nazareno trova il bandolo della matassa. O meglio il contentino. Così Lo Russo, oltre alla vicepresidenza dell’Anci (con delega agli affari esteri) assumerà la ben più ambita carica di coordinatore dei sindaci dem. Un incarico importante che lo porterà di fatto nella segreteria del Partito. D’altra parte il sindaco riformista ha fatto un bel regalo ad Elly Schlein: ha evitato la conta, che sembrava scontata, e visto che godeva della simpatia di molti amministratori di centrodestra, anche qualche brutta sorpresa alla segretaria. Il neo presidente, insediato a Palazzo San Giacomo dal 2021, è un convinto sostenitore dell’alleanza progressista ma anche uomo di dialogo e mediazione.

 

 

Così il primo messaggio dopo l’elezione lo manda a Giorgia Meloni: “alla premier dico che deve vedere nei sindaci degli interlocutori leali, concreti, che vogliono essere interlocutori privilegiati del governo e noi arriveremo con proposte serie e unitarie. Quindi ci aspettiamo, e sono molto fiducioso che questo avvenga, un’interlocuzione diretta, forte con la premier e con il governo”. A stretto giro di posta, la risposta della Presidente del Consiglio: “siamo la Nazione dei campanili, dei borghi e delle identità e il Governo considera centrale la collaborazione con i Comuni e i Sindaci, che rappresentano la prima fila dell'impegno politico e il volto più prossimo dello Stato”.  A margine dell’elezione del Presidente dell’Anci, sorride Vincenzo De Luca, che toglie il nome del primo cittadino di Napoli, dall’elenco di coloro che potrebbero sostituirlo in Regione. Per il Governatore, un ‘competitor’ in meno.