L'Emilia è ancora fortino rosso. Con de Pascale è nato l'anti-Schlein
Alla fine, contrariamente alle attese, è 2-0 per il centrosinistra. Se alla vigilia l’Emilia Romagna, per il centrodestra, era parsa inespugnabile, favorevoli erano le percezioni sull’Umbria, 5,15% che invece torna alla sinistra. All’ora di cena, quando in Emilia Romagna tutte le sezioni erano state scrutinate, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale ha vinto con il 56,7%, mentre la civica scelta dal centrodestra per guidare la coalizione, Elena Ugolini, era al 40. In Umbria, invece, quando mancano poco più di 350 sezioni, Stefania Proietti (sindaco di Assisi, esponente civico) del campo largo del centrosinistra si attesta sul 51,2. Donatella Tesei, esponente della Lega e presidente uscente, si ferma al 46,1.
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Un risultato, quello dell’ Umbria, che alla diffusione dei primi exit poll vedeva un testa a testa in perfetta parità, man mano che le proiezioni (sui dati veri) venivano calcolate il dato di Proietti si rafforzava. Elly Schlein esce dalla tornata con un risultato individuale molto positivo, e rafforzata nella convinzione del campo largo (per quanto Giuseppe Conte, alle prese con l’ennesima prova elettorale negativa, a questo punto diventa una variabile non facile da prevedere, specie in vista della costituente). Michele de Pascale, amministratore concentrato sul territorio, poco muscolare nei toni e molto poco ideologico, irrompe sulla scena pubblica e chissà se non possa essere una figura spendibile quanto meno per dare un contributo a cercare quel poco che è rimasto al centro con il volto rivolto a sinistra per rendere competitiva la coalizione. Comunque, Elly Schlein, nata politicamente in Emilia Romagna, festeggia con il suo candidato al comitato elettorale.
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C’è anche Stefano Bonaccini, di cui de Pascale aveva appoggiato la mozione ai tempi del congresso. La vittoria del candidato in Emilia Romagna, dice, «è un riconoscimento importante, tanto più dopo gli anni estremamente difficili che questa terra ha vissuto, con la pandemia e le alluvioni. È un grande attestato di fiducia». Poi dall’Emilia Romagna si sposta a Perugia «per abbracciare Proietti», scrive sui social. Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte telefona a Stefania Proietti. «Vittoria strepitosa, le promesse last minute del centrodestra non hanno ingannato gli umbri. Nessun dubbio fossi tu la candidata migliore», è quanto filtra. E ancora, «non riesco a raggiungerti festeggiare e ad abbracciarti, la Costituente mi blocca a Roma».
Arriva anche un post social di Matteo Renzi. Il nodo attorno alla sua presenza in coalizione è stato materia di un lungo braccio di ferro con Giuseppe Conte all’alba della campagna elettorale. Sia in Emilia Romagna che in Umbria aveva i suoi candidati di riferimento nelle civiche. «Il centrosinistra unito vince. Il centrosinistra diviso perde. Lo dice la matematica da sempre, lo conferma la politica oggi», fotografa il leader di Italia Viva. Capitolo centrodestra. Certo l’agenda degli obiettivi non cambia, ma la coalizione dovrà per forza di cose analizzare la sconfitta. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni scrive: «Desidero rivolgere i miei auguri di buon lavoro ai nuovi presidenti della regione Umbria, Stefania Proietti, e della regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. Al di là delle differenze politiche, auspico una collaborazione costruttiva per affrontare le sfide comuni e lavorare per il benessere e il futuro delle nostre comunità», poi rivolge il suo ringraziamento a Tesei e Ugolini «per l'impegno, la dedizione e la passione dimostrati in questa competizione elettorale». Il Segretario Nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, nota il raddoppio del risultato delle liste di Forza Italia «in entrambe le regioni». E annuncia «un’opposizione costruttiva», ringraziando poi le candidate alla presidenza e i componenti delle liste.
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Anche il leader della Lega Matteo Salvini rende merito Tesei e Ugolini, poi aggiunge: «Gli elettori hanno sempre ragione. Già da domani sono a disposizione dei nuovi amministratori per portare avanti tutte le opere pubbliche che servono a cittadini e territori». Chi invece, nel centrodestra, non perde lo spirito combattivo è il leader di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi, che aveva stretto l’accordo con il centrodestra in Umbria rinunciando alla propria candidatura. Ad Adnkronos dice: «Con me candidato presidente avremmo vinto contro Stefania Proietti, senza ombra di dubbio. Parliamo di un leader contro acqua fresca».