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Missili a lungo raggio, Meloni: "La scelta degli Usa? Una risposta all'aggressività russa"

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Il ministero della Difesa russo ha detto che l’esercito ucraino ha usato per la prima volta dall’inizio della guerra i missili di produzione statunitense (ATACMS) durante un attacco in territorio russo. La scelta degli Usa, ha detto Giorgia Meloni, è una "risposta all'aggressività senza precedenti da parte della Russia, peraltro alla vigilia di un G20 a cui la Russia partecipa". L'Italia, ha precisato la premier, "ha fatto un'altra scelta, siamo concentrati da sempre sul tema della difesa antiaerea", pur ammettendo di comprendere il punto di vista di altre nazioni. Argomento, questo, su cui la leader di Fratelli d'Italia si è espressa in un punto stampa a Rio de Janeiro, a margine dei lavori del G20. 

 

 

 

La presidente del Consiglio, incalzata dai cronisti, ha assicurato che l’Italia “sarà al fianco” di Kiev “finché ci sarà una guerra”. L’Italia confermerà l’invio di armi a Kiev con un nuovo dl da votare a fine anno? "Io, come ho già detto mille volte, finché c'è una guerra in Ucraina noi siamo a fianco dell'Ucraina", ha scandito la premier. “Sul tema dell'eventuale disimpegno americano" in Ucraina "io credo che noi dobbiamo aspettare a vedere che cosa accade e credo che dobbiamo fare tutto il possibile per non divaricare il fronte occidentale - ha sottolineato - Questa è la sfida che noi dobbiamo porci e io credo che sia una sfida che possiamo raggiungere".

 

 

 

Quanto al capo del Cremlino, Meloni ha usato nettezza di parole: "Non mi sono scandalizzata per la telefonata di Scholz a Putin, non è la prima volta che un leader occidentale parla con Putin. Mi pare che le posizioni espresse da Scholz siano in linea con il sostegno all'Ucraina e mi pare, da quello che il cancelliere mi ha raccontato rispetto ai contenuti della telefonata, che da parte russa non ci sia stata alcuna disponibilità al dialogo. Quindi - ha aggiunto - il tema non è parlare e non parlare: le cose non sono mai così semplici dal mio punto di vista. Il problema è parlare per dire cosa e obiettivamente oggi non mi pare che Putin sia disposto a qualsiasi forma di dialogo, però questo ci aiuta almeno a chiarire la realtà rispetto a una propaganda che abbiamo letto in questi mesi".

 

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