Migranti, i giudici non mollano. L'Anm: "Da Musk invettiva, un danno per l'Italia"
Il caso Elon Musk continua a tenere banco. Soprattutto tra i giudici. Dopo la levata di scudi delle opposizioni, che hanno parlato addirittura di ingerenza da parte del magnate, ad alzare la voce è Giuseppe Santalucia, il presidente dell'Anm. "Le critiche sono sempre ben accette da qualunque parte provengano, ma dire che i magistrati se ne devono andare non è una critica, è un’invettiva. Musk è un personaggio influente: mi chiedo se un messaggio di quel tipo, che ha avuto moltissimi followers, non getti una luce abbastanza negativa sul Paese", ha detto a margine della sua relazione nel Comitato direttivo centrale. "Chi non conosce le vicende, tra i tantissimi che hanno letto, può pensare che l’Italia sia un Paese da evitare - ha aggiunto -, un danno enorme che va ben al di là di una querelle sulla magistratura. Se un uomo di quella presenza pubblica mondiale scrive quelle cose, chi legge può diffidare dell’Italia. Ma non c’è da diffidare dell’Italia".
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La tensione è diventata tangibile dopo la decisione del Tribunale di Roma e l'arrivo nel porto di Brindisi della nave Visalli con a bordo i sette migranti, di origine bengalese ed egiziana, che si trovavano nel centro di Gjdaer, in Albania. Il magnate ha scritto sul suo X poche e dirette parole: "Questi giudici devono andarsene". In Italia è scoppiata la bufera e molte figure di sinistra hanno iniziato ad abbandonare la piattaforma social in segno di protesta. Tra chi ha scelto di abbandonare anche Silvia Albano, la giudice membro della sezione immigrazione del Tribunale di Roma e presidente di Magistratura Democratica, che aveva preso parte alla liberazione del primo gruppo di migranti trasferiti in Albania. "Fatto", ha comunicato dopo aver disattivato l'account.