lo scontro con la stampa

Giudice anti Meloni, è caccia alla talpa tra le toghe rosse per lo scoop de Il Tempo

Dario Martini

Tra le toghe rosse è partita la caccia alla talpa. Lo scoop de Il Tempo, che ieri ha pubblicato il post anti Meloni di Antonella Marrone, la giudice di AreaDg, ha fatto impazzire gli iscritti a questa corrente di sinistra. Marrone è la magistrata di Roma che ha firmato alcuni dei provvedimenti di sospensione del trattenimento dei migranti in Albania, con la conseguenza che stamattina erano già tornati in Italia. Nelle chat e nei messaggi tra i magistrati è partito un vero e proprio tam tam per chiedere di alzare il livello di guardia, dal momento che viene ritenuto inaccettabile che la stampa osi scavare nel passato (recente) e nelle idee espresse pubblicamente dai giudici. Occorre ricordare cosa aveva scritto Marrone il 12 settembre 2022, poco prima delle elezioni politiche. Aveva fatto uno screenshot di un post di Giorgia Meloni con cui la futura premier augurava buon primo giorno di scuola alla figlia. Questa foto era stata pubblicata sul suo "stato" di whatsapp, con il seguente commento: «Ah, non sono la rabbia, l’ego, l’ambizione e l’invidia a muoverla? Sentendola parlare con quel vocione rabbioso mi sembrava l’opposto. Mi sarò sbagliata».

 

  

 

 

È la seconda volta che le toghe rosse protestano contro Il Tempo. È accaduto anche il 20 ottobre scorso, quando il sostituto procuratore di Cassazione Marco Patarnello di Magistratura Democratica ha scritto in una mailing list dell’Anm che Meloni è più pericolosa di Silvio Berlusconi perché non ha inchieste. Subito dopo ha incassato il sostegno della sinistra, con la senatrice di Avs Ilaria Cucchi che ha querelato Il Tempo per conoscere la fonte di questa notizia, alla faccia della libertà di stampa. Per inciso, la corrente di Patarnello, sabato e domenica scorsi ha celebrato i suoi sessant’anni in Campidoglio. In quell’occasione la giudice Silvia Albano, che per prima a metà ottobre ha "liberato" 12 migranti in Albania, alla vigilia della sentenza della Marrone, ha anticipato l’orientamento del Tribunale di Roma sulla necessità di far uscire i clandestini dai Cpr in base all’interpretazione di una sentenza della Corte di giustizia europea.

 

 

La magistrata ha poi aggiunto che «sulla supremazia del diritto europeo non ci si può fare nulla, è il governo che cerca lo scontro». Un’anticipazione che ha provocato la reazione del capogruppo in Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri, il quale ha chiesto al Guardasigilli Carlo Nordio di inviare gli ispettori alla sezione immigrazione del Tribunale di Roma. La linea di questi giudici di Area Dg e Magistratura Democratica è pienamente sostenuta dal presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, secondo il quale «la situazione è addirittura peggiorata» rispetto ai tempi di Silvio Berlusconi, perché prima le "toghe rosse" erano i pubblici ministeri, mentre ora le toghe rosse sono dappertutto, anche nei tribunali civili e diventa rosso chiunque assuma un provvedimento non gradito». Peccato che poi quelle toghe rosse scrivano testualmente che la leader di FdI «ha un vocione rabbioso» ed è dominata da «ego, invidia e ambizione».